Covid, quando finirà? "A inizio giugno avremo zero casi"

Lo studio che illumina l'estate. Il prof La Vecchia: "Il virus non se ne andrà ma a inizio giugno avremo un totale di nuovi casi giornaliero vicino allo zero. Vaccini decisivi per uscire dall’incubo". Brusaferro e Rezza confermano: "Vacanze serene"

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"La fine della pandemia? Questo virus non se ne andrà, ormai è chiaro: dobbiamo conviverci. Però, seguendo i dati dell’Institute for health metrics and evaluation (Ihme) fondato da Bill Gates, si può provare a dire che all’inizio di giugno avremo un totale di nuovi casi giornalieri vicino allo zero, mentre i decessi scenderanno sotto ai 100. Nei prossimi tre mesi avremo ancora 12-15mila vittime". A dirlo è il professore di Statistica medica ed Epidemiologia, Carlo La Vecchia, dell’università di Milano. Il target è, dunque, ancora una volta, l’estate.

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"Lo scorso anno, con le dovute differenze nei conteggi e nel tracciamento, abbiamo toccato il minimo alla fine di giugno con 122 nuovi contagi in 24 ore. Ora, abbiamo uno strumento decisivo in più: il vaccino (qui il report dei vaccinati over 80). Quindi l’evoluzione della curva cambierà. Gran Bretagna e Stati Uniti, che hanno cominciato subito la vaccinazione di massa, usciranno dalla crisi due o tre mesi prima dell’Italia – prosegue il professore La Vecchia –: noi, dopo aver toccato il punto più basso dei contagi, avremo attorno a fine luglio-inizio agosto una nuova difesa con la maggioranza della popolazione vaccinata. Ecco, a quel punto potremo uscire anche noi dalla crisi. Anche se dobbiamo attenderci altri intralci con i sieri, che essendo preparati biologici presentano più criticità nella produzione rispetto ai farmaci chimici. Ma il prossimo inverno sarà migliore di questo".

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Anche il premier Mario Draghi punta i mesi estivi, come tutti gli italiani sperano che la corsa della curva freni impetuosamente. "Sono d’accordo con Garavaglia, se potessi andare in vacanza ci andrei volentieri", ha detto il presidente del Consiglio rispondendo a una domanda sulle parole del ministro Massimo Garavaglia che ha invitato gli italiani a prenotare le vacanze estive.

Ma tra la gente vince ancora il dubbio sulle proiezioni estive. Torna lentamente la voglia di viaggiare, ma solo i vaccini possono salvare le vacanze: 20 milioni di italiani, infatti, non progettano spostamenti per l’incertezza della possibilità di vaccinarsi e 5 milioni rinunciano a fare programmi per l’ultimo lockdown. Lo spiega l’Indice di Fiducia dei viaggiatori italiani, calcolato mensilmente da SWG per Confturismo-Confcommercio, che a marzo sale attestandosi a 53 punti, sempre comunque 9 punti sotto l’ultimo valore pre-pandemia, quello di marzo 2019.

E dopo numerosi segnali di allarme e di timore (non ancora spariti) della pandemia, anche gli esperti dell’Istituto superiore di sanità vedono una piccola luce in fondo al tunnel. "Il combinato di vaccini e bella stagione ci fa sperare che la circolazione del virus possa essere ridotta e che man mano che si riporta a livelli più controllabili, possiamo adottare misure di rilassamento per recuperare maggiori spazi di libertà. Mantenendo le misure e investendo moltissimo sulle vaccinazioni, possiamo guardare con fiducia all’estate", ha voluto sottolineare il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, nel suo intervento sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale della cabina di regia Iss-ministero della Salute, rispondendo alla domanda sulle previsioni epidemiologiche per la prossima estate. Gli ha fatto eco il collega e direttore dell’Iss Gianni Rezza: "Mantenendo le misure e rafforzando la campagna vaccinale penso si possa arrivare a proficui miglioramenti per trascorrere un’estate serena; non elimineremo il virus ma si spera in un’estate serena".

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Il prof La Vecchia si dice ottimista anche per quanto riguarda i decessi, rispetto alla prima ondata che ci colse impreparati. "Il picco nazionale della terza ondata è stato superato pochi giorni fa. Contando che il 76% delle vittime del 2020 era composto da over80, categorie di cui un terzo ora è vaccinato, si può predire che alla fine avremo il 30-40% dei morti in meno, grazie ai vaccini. Il picco dei decessi si vedrà all’inizio di aprile, con un bilancio di poco sotto ai 600 morti. Il problema serio è che i soggetti positivi in Italia sono molti di più dei 560mila registrati: tra asintomatici e paucisintomatici abbiamo almeno un milione di positivi reali. Significa che l’infezione è ancora molto diffusa ancora molto". E le mascherine? "Hanno un impatto nel ridurre il contagio, ma svolgono anche un ruolo psicologico nel mettere in guardia le persone. Dovremmo tenerle ancora a lungo", conclude La Vecchia.