Martedì 23 Aprile 2024

Pillola antivirale Covid, balzo delle prescrizioni: +80% in sette giorni

Report dell'Aifa: le richieste del farmaco Merck sono crescite dell'86%, quelle del Pfizer del 79%. Aumentano anche i pazienti tratta con il remdesivir

Il monitoraggio antivirali per Covid-19 (fonte Aifa)

Il monitoraggio antivirali per Covid-19 (fonte Aifa)

Milano, 10 ottobre 2022 - In sette giorni le prescrizioni di pillole anti-Covid in Italia sono cresciute dell'80%.  Il dato emerge dall'ultimo rapporto (n.20) dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) sull'impiego di questi medicinali somministrabili a domicilio. 

Nel periodo dal 28 settembre-4 ottobre, infatti, le richieste dell'antivirale molnupiravir (Lagevrio*) di Merck (Msd fuori da Usa e Canada) sono aumentate dell'86% e quelle del Paxlovid* (nirmatrelvir-ritonavir) di Pfizer di oltre il 79%. Netto aumento anche per l'antivirale remdesivir (+90% in ospedale e +70% quasi in trattamento precoce).

Bollettino Covid: i dati del 10 ottobre

Complessivamente - fa sapere l'Aifa - salgono a 114.517 i pazienti Covid curati a casa con molnupiravir e Paxlovid: finora i trattamenti avviati per Lagevrio sono stati 46.631 (+2,6% rispetto al report relativo al 15-21 settembre) e quelli avviati per Paxlovid 67.886 (+7% circa), di cui 39.066 attraverso la distribuzione per conto (Dpc) in farmacia (+9,8%). 

Finora il Lagevrio è stato prescritto in un totale di 309 strutture, Paxlovid in 313. Il numero più alto di trattamenti avviati con la pillola di Merck dall'apertura del monitoraggio è quello del Lazio (5.956), mentre per Paxlovid a guidare le prescrizioni è la Lombardia (8.054).  

Per quanto riguarda infine l'antivirale remdesivir, le voci sono due: risultano in totale 19.956 pazienti non ospedalizzati per i quali è stato avviato un trattamento con questa molecola (+4,3% rispetto all'ultimo monitoraggio) e 101.799 pazienti ricoverati in ospedale trattati col medicinale (+0,9%). Stringendo il focus agli ultimi 7 giorni monitorati, per remdesivir si registra un aumento del 68% per i non ospedalizzati e un +90% e oltre per i ricoverati.