Il dopo-Omicron? "La prossima ondata Covid sarà come una brutta stagione influenzale"

Gli esperti: "Malattia più lieve nei vaccinati. Nei prossimi anni tra sieri e immunità naturale si ridurranno gli esiti letali"

Covid: l'andamento dei contagi in Italia

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Covid, influenza e raffreddore: in questi giorni in Italia migliaia di persone si stanno ammalando, ma forse non tutto il male viene per nuocere... perché all’orizzonte (grazie alla profilassi) intravediamo l’uscita dal tunnel. Alle vaccinazioni di massa, poi, con l’arrivo della variante Omicron si affianca un fenomeno noto da più di un secolo, la cosiddetta immunità attiva naturale. Riguarda quella fascia di popolazione che sviluppa le difese contagiandosi, una volta superata la fase acuta. Le immunizzazioni estese a tutte le fasce di età, decise dal governo su indicazione delle autorità sanitarie, contribuiscono a spegnere i focolai, mentre l’ultima mutazione del virus Sars-Cov2, che sulla carta potrebbe provocare una strage, si è rivelata finora meno feroce di quelle che l’hanno preceduta, ovvero la Delta e il ceppo originario di Wuhan.

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Ritorno di fiamma

Nell’arco dell’ultima settimana i medici sentinella hanno registrato un volume crescente di chiamate per sintomi legati all’interessamento delle prime vie aeree, ovvero tonsilliti, faringiti, laringiti, sinusiti, riniti e via dicendo. Le complicanze sono percentualmente più rare, ma come numeri assoluti mostrano in questi giorni un’impennata. Che cosa accade? Siamo tra Natale e Capodanno, si moltiplicano le occasioni di contatto, e il freddo favorisce le affezioni respiratorie. A tutto questo si aggiunge la spallata della Omicron, che ha un indice di diffusione paragonabile alle malattie esantematiche tipo varicella, morbillo o rosolia.

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Variante addomesticata

"L’immunità conseguita dopo la terza dose ha determinato una malattia più lieve nei vaccinati", spiega Claudio Mastroianni, presidente della Società italiana malattie infettive (Simit). "Negli altri - continua il medico - l’aggressività e la letalità del Covid sono sempre in agguato. I non vaccinati, così come i soggetti fragili (anziani o immunodepressi) sono più a rischio. Le ospedalizzazioni sono aumentate anche in età pediatrica".

Tamponi e antivirali

Nelle forme lievi, secondo il numero uno degli infettivologi, solo un tampone molecolare riesce a distinguere l’ultima variante da un banale raffreddore. «Nei Covid a rischio - continua il professor Mastroianni - possiamo somministrare anticorpi monoclonali, speriamo a breve anche gli antivirali in pillole. L’Ema ha dato l’ok, nel giro di poche settimane dovrebbero arrivare. Questi farmaci sono doppiamente utili, sia prima che dopo l’esposizione, azzerano la replicazione virale e riducono le possibilità di trasmissione ad altri". Un altro consiglio, secondo Mastroianni, riguarda la profilassi antinfluenzale: "Non è mai troppo tardi per vaccinarsi contro l'influenza". La raccomandazione ricalca un appello lanciato dall’igienista Michele Conversano, alla master class su influenza e pandemia tenutasi all’Università di Roma, La Sapienza. "Chi si sottopone alla terza dose, in particolare anziani e soggetti fragili - ha precisato Conversano - può fare contemporaneamente booster e vaccino antinfluenzale".

Difese immunitarie

Torniamo in conclusione al Covid e all’immunità naturale acquisita attivamente per via dei contagi. "La popolazione dopo questa ondata sarà più protetta nei confronti di Omicron, perché chi si infetta sviluppa anticorpi specifici", ha dichiarato Marco Falcone, segretario Simit. L’anno scorso a marzo eravamo spiazzati, totalmente esposti alla pandemia. "Adesso, tra vaccini e immunità naturale – precisa Falcone – abbiamo una popolazione largamente protetta nei confronti di alcuni determinanti del virus. Nei prossimi anni, grazie alla immunizzazione dei vaccini, e alle immunità acquisite, questo virus probabilmente causerà infezioni stagionali, con un minor numero di esiti letali".

Picco a gennaio

Fabrizio Pregliasco, virologo all’Università di Milano e direttore sanitario del Galeazzi, ritiene che dopo il picco di gennaio, considerando il numero di immunizzati e di reinfezioni, le ondate del Covid saranno quasi certamente paragonabili, nei vaccinati, agli effetti di una brutta stagione influenzale. Nel senso che la variante Omicron tra i vaccinati provoca un quadro sovrapponibile al raffreddore. La prospettiva del Covid potrebbe essere simile a quella del vaccino contro l’influenza.

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