Covid, nuovo decreto. Speranza: "Nessuna decisione". Vaccini: "Sputnik? Se c'è ok di Ema"

Il ministro della Salute: "La curva dei positivi si sta leggermente appiattendo". Sulla stretta dopo Pasquetta: "Ci confronteremo nei prossimi giorni e prenderemo le decisioni"

Speranza in collegamento con Bianca Berlinguer

Speranza in collegamento con Bianca Berlinguer

Roma, 23 marzo 2021  - Riguardo a un prolungamento della stretta anti contagio anche dopo Pasqua, nella riunione oggi a Palazzo Chigi, non si è presa nessuna decisione definitiva, lo ha affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza, alla trasmissione Cartabianca su Rai3. "Nessuna decisione è stata assunta in questo momento, ci confronteremo nei prossimi giorni e prenderemo le decisioni. Oggi abbiamo analizzato la curva ma non abbiamo discusso di mìsure e non c'è alcuna decisione che va in questa direzione". E' atteso la prossima settimana il nuovo decreto legge con le misure anti contagio da Covid, che scadranno il prossimo 6 aprile. Una delle ipotesi a cui lavora il governo è quella di una 'mini-proroga' della stretta anti contagio dal 6 all'11 aprile. 

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Fase delicata per colpa della variante inglese

"Sono uscite informazioni del tutto parziali. La variante inglese ha fatto aumentare in maniera significativa il numero dei contagi e negli ultimi giorni questa curva dei positivi si sta leggermente appiattendo ma quella dei decessi e dei ricoveri è molto più lenta. Siamo in una fase non semplice, molti italiani sono ancora in zona rossa perchè l'epidemia è ancora molto forte, la variante inglese è prevalente ed ha una capacità di correre del 35/40% maggiore rispetto al virus dei mesi precedenti. Per questo sono state prese misure ancora rigorose". Quindi una decisione da valutare a seconda dell'andamento dell'epidemia: "L'auspicio è che queste misure nei prossimi giorni portino gli effetti, qualche primissimo segnale lo vediamo, unita a una campagna di vaccinazione si potrà aprire una stagione diversa".

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Vaccini: pressioni su aziende farmaceutiche 

"I contratti che abbiamo sottoscritto sono chiari: avremo 4 mln di dosi entro fine marzo e poi ci sarà un'accelerazione significativa con 50 mln dosi nel secondo trimestre e 80 mln nel terzo trimestre. Dobbiamo continuare a fare il massimo di pressione possibile sulle aziende farmaceutiche perchè rispettino questi impegni", ha spiegato il ministro parlando della campagna vaccinale. E ha aggiunto: "Anche se ci fosse qualche difficoltà questi numeri grandi ci consentono comunque di correre molto di più".

Le Regioni devono attenersi al piano vaccinale

"Dobbiamo evitare polemiche, la campagna di vaccinazione è patrimonio di questo paese", ha ribadito Speranza dopo aver spiegato cosa si attende dalle Regioni: "Il Piano vaccinazioni nazionale è stato approvato da tutte le regioni e a quel piano bisogna attendersi. Si è partiti dal personale sanitario e dalle Rsa e l'altra priorità sono gli over-80. Ma quando AstraZeneca ha avuto limitazione d'età abbiamo attivato altre categorie come gli insegnanti per non tenere ferme le dosi, ma le regole sono chiare e approvate da tutti i presidenti di regioni".

Vaccini: Sputnik se c'è ok Ema 

"Credo che noi abbiamo bisogno di tutti i vaccini purchè siano efficaci e sicuri e a dirlo devono essere le agenzie regolatorie Ue e italiana. Quindi non dobbiamo avere pregiudizi perchè non avrebbe senso. Se l'Ema dice che è sicuro a me va bene un vaccino sia che sia americano , europeo o russo", il ministro della Salute non esclude la possibilità di utilizzo del vaccino russo, naturalmente servirà il via libera delll'agenzia europea del farmaco, che già dal 4 marzo ha iniziato il processo di "revisione continua", e il 10 aprile invierà il Russia i suoi esperti per supervisionare gli studi clinici effettuati, tutto nell'ambito della procedura per l'autorizzazione del vaccino russo.