Covid Italia e monoclonali: i numeri delle cure. Prescrizioni di antivirali a domicilio

Aifa: quasi 58mila pazienti trattati. Zaia (Veneto): "Siamo stati i primi a crederci"

Roma, 24 aprile 2022 - Covid Italia: da marzo 2021 sono state 57.933 le prescrizioni di anticorpi contro il Covid-19. Di queste 57.486 sono state le terapie per pazienti con malattia non grave e di recente insorgenza ma a rischio di progressione verso forme severe, mentre 447 sono state le prescrizioni per l’utilizzo in profilassi pre contagio, che vedono la maggior crescita (oltre 60% in due settimane).

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È quanto emerge dal 50/mo monitoraggio dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Dall’inizio del monitoraggio, la maggior parte dei pazienti trattati (23.554, +1,58% rispetto al precedente monitoraggio di due settimane fa) ha ricevuto casirivimab-imdevimab, seguita dal mix bamlanivimab-etesevimab (17.232, +0,02%) e da sotrovimab (15.877, +5,87%), ultimo approvato.

Di questi, il numero di trattamenti avviati con Lagevrio (Molnupiravir, disponibile già dal 13 gennaio 2022) di Merck/Msd sono stati 20.806, mentre quelli avviati per Paxlovid (nirmatrelvir-ritonavir) di Pfizer sono stati 9.612.

Luca Zaia, governatore del Veneto
Luca Zaia, governatore del Veneto

Pillole antivirali

Ancora: da metà gennaio a oggi, sono stati 30.418 i pazienti Covid curati a casa con le pillole antivirali per il trattamento precoce del Covid-19 in persone a rischio. Il report dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa è aggiornato al 20 aprile, ovvero prima del via libera alla possibilità di erogare queste terapie anche in farmacia.

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Il numero più alto di trattamenti avviati con Molnupiravir, dall’inizio del monitoraggio, è stato nel Lazio (3.091 trattati), seguito dalla Puglia (2069), mentre le altre regioni sono sotto i duemila pazienti trattati. Per Paxlovid in cima c’è il Veneto, con 1.375 trattamenti avviati, seguito dalla Toscana (1.269), mentre tutte le altre regioni sono sotto quota mille. Per quanto riguarda infine l’antivirale remdesivir, non somministrato per via orale ma tramite infusione, sono stati 7.821 i trattamenti avviati fino a oggi per pazienti non ospedalizzati e 89.808 per quelli ospedalizzati.

Le Regioni

In numeri assoluti, Veneto, Lazio e Toscana restano in testa per maggiore utilizzo di monoclonali in terapia, rispettivamente con 9.382, 8.503 e 5.071. Mentre Lombardia (con 141 prescrizioni) e Lazio (98) hanno visto più prescrizioni per la profilassi con Evusheld (tixagevimab-cilgavimab).

Zaia

"Da un anno il Veneto è la prima Regione d’Italia nell’utilizzo dei farmaci monoclonali per combattere precocemente il Covid. Siamo stati i primi a crederci quando ancora venivano espressi dubbi e perplessità. Ora che la loro efficacia non è più in discussione siamo primi nel loro utilizzo. È motivo di orgoglio poter dire che, anche stavolta, avevamo visto giusto. Che i nostri clinici e scienziati avevano visto giusto". È il commento del Presidente della Regione Luca Zaia. "Da due anni combattiamo contro questo virus - aggiunge Zaia - e ora che abbiamo imparato molto delle sue subdole insidie, possiamo guardare con soddisfazione alla scoperta di quanto fossero utili i monoclonali".