Covid, la nuova alba tra concerti e partite. Il mondo fa le prove di normalità

Barcellona sperimenta la musica senza distanziamento. Ad Amsterdam si studiano gli aerosol allo stadio

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Prove di "back in live", ritorno in diretta per gli spettacoli e lo sport, abbandonati causa Covid dai loro seguaci costretti agli streaming. Ma dalla Spagna all’Olanda, dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti, dalla Germania al Messico e al Giappone si stanno cercando soluzioni per tornare a vedere il pubblico nei teatri e sulle tribune. Anche perché i lavoratori dello spettacolo sono allo stremo, soprattutto in Italia. "Che emozione, c…." è il colorito commento di Pau Rodriguez, uno dei cinquemila fortunati che hanno assistito l’altra sera nel Palau de Sant Jordi di Barcellona al concerto dei "Love of Lesbian", il primo evento "massivo" con pubblico nella pandemia.

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L’esperienza – nell’arena che ha una capienza di 17.960 spettatori – dimostra che le "bolle" possono funzionare se esiste un protocollo bene organizzato, in questo caso affidato a un virologo, il professor Boris Revollo, e già richiesto all’estero. I cinquemila del Sant Jordi, ampiamente selezionati e prenotati (biglietto fra i 23 e i 28 euro), si sono dovuti sottoporre 48 ore prima a un test antigenico (compreso nel prezzo) e presentare in QR Code sullo smartphone il risultato negativo. Prima di entrare – e ciò ha causato code e ritardo sull’orario d’inizio – gli spettatori sono stati sottoposti a un nuovo test rapido – e sei sono stati rimandati indietro perché positivi –, al controllo della temperatura e sono stati forniti se non l’avessero avuta di una mascherina FPP2. Quindi l’ingresso in sala, senza distanziamento, ma suddiviso in tre diversi settori. "Non si sono verificati incidenti", dichiarano entusiasti gli organizzatori, che hanno parlato di un primo esperimento di "Festival per una cultura sicura" grazie anche a un nuovo impianto di aereazione. "Siamo sulla strada giusta – ha detto dal palco Santi Balmes, il cantante dei ’Love of Lesbian’ –, ma il vitus là fuori esiste ancora. La battaglia continua".

Se in Catalogna l’esperimento ha riguardato la musica, ad Amsterdam si è fatto sul calcio. Anche in questo caso cinquemila spettatori sono entrati alla Johan Cruijff Arena (capienza 54.990 persone) per assistere alla partita di qualificazione per i Mondiali 2022 del Qatar fra Olanda e Lettonia. Si entrava con un’autocertificazione che assicurava di avere effettuato un test due giorni prima. Una volta nello stadio, la gente è stata suddivisa in vari settori con diverse modalità: in uno non c’era obbligo di mascherina ma solo il distanziamento di un metro. Gli scienziati dell’Eindhoven University of Technology hanno valutato la reazione dei partecipanti, studiando anche la trasmissione degli aerosol da un punto all’altro delle tribune. I risultati degli esperimenti saranno mantenuti anonimi.

I Paesi Bassi hanno affidato a un’agenzia governativa – Fieldlab – il progetto per la fattibilità degli eventi dal vivo di massa. E oltre alla patita di calcio è stato studiato il Lowlands Festival nel parco a tema Walibi Holland di Biddinghetuizen, seimila abitanti, 70 chilometri a est di Amsterdam. Nel fine settimana 1.500 persone – testate e controllate prima e sottoposte durante la manifestaione a tamponi rapidi a campione – si sono comportate naturalmente, ballando, abbracciandosi e cantando assieme. I casi accertati dai successivi esami sono stati 26. Se tutto andrà bene, i festival estivi si faranno in maggiore sicurezza.

L’Italia ne ha confermato uno a Milano dal 17 al 19 agosto (al Circolo Magnolia); la Gran Bretagna ha già deciso le date dei suoi più importanti eventi; a Parigi ’Lollapalooza’ si farà il 17 e 18 luglio. Così come negli Stati Uniti si lavora per aprire prima possibile a tutto il pubblico show e manifestazioni sportive che già hanno ospitato gruppi di spettatori come al Superbowl: dal primo aprile con il certificato vaccinale si potrà entrare allo Yankee Stadium di New York. In Giappone, alle Olimpiadi ci sarà il pubblico, anche se non quello straniero. E in Messico, Paese colpito in modo violento dal virus, le partite vedono già molti tifosi sulle tribune. Tamponi o non permettendo.

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