Covid, il governo spinge la quarta dose. Costa: "Non aspettate i nuovi vaccini"

Il sottosegretario e la strategia anti-pandemica: pronti per la campagna over 60. "Le mascherine? I nostri cittadini sono consapevoli e sanno quando conviene indossarla"

Un reparto Covid

Un reparto Covid

I contagi sono tornati a correre. Veloci. Secondo gli statistici, addirittura, sono cento volte quelli di un anno fa. Proprio ora che pensavamo di esserne finalmente usciti. Così, da oggi, nelle regioni riparte la campagna vaccinale per anziani, fragili e over 60. E i più giovani che possono fare? Qualcuno si presenta spontaneamente negli hub e chiede di fare la quarta dose avendo fatto la terza ormai da oltre sei mesi.

Il bollettino del 10 luglio dalle regioni

Ma è possibile? E, soprattutto, serve? Magari per proteggere i nonni in casa o per andare in vacanza più tranquilli?

"Dobbiamo cogliere ogni occasione per rinnovare piena fiducia nella scienza e nella ricerca – risponde il sottosegretario alla Salute ed esponente di Noi con l’Italia, Andrea Costa –. Al momento attendiamo da Ema e Aifa le indicazioni per gli over 60 e valuteremo se in futuro, in base alle prescrizioni della comunità scientifica, sarà necessario estendere la campagna vaccinale ad altre fasce d’età. Queste sono scelte che la politica deve fare sulla base delle indicazioni scientifiche. L’importante è che i giovani completino il ciclo vaccinale previsto".

Sottosegretario vi aspettavate una ripresa così imponente dei contagi?

"Con una variante così contagiosa, l’eliminazione di tutte le restrizioni, la ripartenza delle attività economiche e una forte ripresa del turismo, un aumento dei contagi, peraltro probabilmente sottostimato, era prevedibile. Però non dobbiamo lanciare messaggi allarmistici: ciò che dobbiamo costantemente monitorare sono la pressione sui nostri ospedali e dunque il numero degli ingressi in terapia intensiva e nei reparti ordinari. Al momento è pienamente sotto controllo. L’obiettivo è quello di convivere con il virus".

Abbiamo tolto le mascherine troppo presto?

"Essere passati da un obbligo ad una raccomandazione non significa che le mascherine non debbano più essere usate. Ci siamo però affidati al senso di responsabilità dei cittadini che in questi anni di pandemia hanno sviluppato una consapevolezza diversa nei confronti del virus, come dimostra anche il fatto che molti continuano ad indossarle sia in ambienti chiusi che all’aperto, pur non persistendo più l’obbligo".

Le vaccinazioni, comunque, hanno ridotto malattie gravi e decessi?

"Certo, assolutamente sì. Dobbiamo dirlo con forza: la vaccinazione è stata decisiva nella lotta al Covid. Senza il vaccino non avremmo mai potuto affrontare in una situazione così favorevole questa recrudescenza".

Da oggi riparte la campagna quarta dose per gli over 60? Riguarderà solo fragili e anziani?

"Domani l’Ema dovrebbe confermare l’orientamento che prevederebbe l’ampliamento della platea destinataria della seconda dose booster fino ai 60enni, anche sani, e a tutti i fragili in ogni età. Ricordo comunque che in Italia il secondo richiamo è già consigliato agli ultra 80enni e a 60-79enni con patologie concomitanti".

Molti sono incerti, preferirebbero aspettare i nuovi vaccini...

"Non possiamo permetterci di aspettare. Dobbiamo proteggere il più possibile chi rischia di più, come anziani e fragili. I vaccini ci sono, la struttura è pronta. Riattiveremo altri hub vaccinali e ci affideremo anche al prezioso lavoro dei medici di famiglia e dei farmacisti. La pandemia non è ancora finita ed è per questo che è fondamentale, inoltre, procedere nella vaccinazione di chi ancora deve ricevere la terza dose".

Che autunno ci aspetta?

La pandemia ci ha insegnato che è impossibile fare previsioni e che è realmente difficile immaginare cosa accadrà in autunno. Per questo motivo non ha senso lanciare messaggi apocalittici. Dobbiamo monitorare e valutare, ma oggi non ci sono elementi per ingenerare allarme nei cittadini. Rispetto agli scorsi anni abbiamo vaccini - in autunno anche aggiornati -, antivirali e monoclonali, una struttura organizzata e capillare su tutto il territorio pronta a rispondere tempestivamente e con efficacia al mutare di ogni scenario. Non dobbiamo condizionare le scelte del presente per troppa paura del futuro".