Covid in Italia, perché la quarta ondata è diventata "un'ondina"

Monitoraggio Fondazione Gimbe: "Per la sesta settimana si conferma un calo di casi, decessi, ricoveri con sintomi e terapie intensive"

Efficacia dei vaccini anti Covid (grafico Fondazione Gimbe)

Efficacia dei vaccini anti Covid (grafico Fondazione Gimbe)

Roma, 14 ottobre 2021 - Effetto vaccino sulla quarta ondata del Covid, che a questo punto potrebbe davvero essere diventata "un'ondina". "Ormai da 6 settimane consecutive a livello nazionale si registra una discesa dei nuovi casi settimanali - spiega il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, presentando i dati del loro ultimo monitoraggio. La settimana 6-12 ottobre, rispetto alla precedente, mostra una diminuzione di nuovi casi (18.209 rispetto a 21.060, cioè il -13,5%) e dei decessi (266 rispetto a 311, pari a -14,5%). In calo anche i casi attualmente positivi (82.546 rispetto a  90.299), le persone in isolamento domiciliare (79.511 rispetto a 86.898, pari a -8,5%), i ricoveri con sintomi (2.665 rispetto a 2.968, pari a -10,2%) e le terapie intensive (370 rispetto a 433, pari a -14,5%).

Approfondisci:

Coronavirus Italia: bollettino Covid del 14 ottobre con contagi nelle regioni

Coronavirus Italia: bollettino Covid del 14 ottobre con contagi nelle regioni

Scendono poi a 12 le Province con incidenza pari o superiore a 50 casi per 100.000 abitanti e nessuna conta oltre 150 casi per 100.000 abitanti. In calo anche i decessi: 266 negli ultimi 7 giorni (di cui 25 riferiti a periodi precedenti), con una media di 38 al giorno rispetto ai 44 della settimana precedente. "Solo in tre Regioni (Calabria, Molise, Piemonte) si rileva un incremento percentuale dei contagi, ma con numeri assoluti molto bassi", aggiunge Cartabellotta. 

La mappa Ecdc: l'Italia per metà è verde

L'efficacia del vaccino anti Covid

L'efficacia del vaccino sulla diagnosi di SARS-CoV-2 si è ridotta dall'88,5% (periodo 4 aprile-11 luglio) al 77,2% (periodo 4 aprile-26 settembre) per poi risalire al 77,6% (periodo 4 aprile-3 ottobre); in particolare nella fascia di età 12-39 anni è scesa sino al 67,2% (periodo 4 aprile-29 agosto), verosimilmente per l'aumentata socialità e una minore attenzione ai comportamenti durante il periodo estivo, per poi risalire fino al 74,1% (periodo 4 aprile-3 ottobre). L'efficacia vaccinale si conferma, invece, molto elevata nel ridurre i decessi (94,6%) e le forme severe di malattia che necessitano di ricovero in area medica (92,5%) e in terapia intensiva (94,8%). Tuttavia, a partire da metà agosto, pur rimanendo superiore al 90%, il trend è in lieve riduzione per ospedalizzazioni (-2,4%), ricoveri in terapia intensiva (-2,2%) e decessi (-2,6%). Complessivamente nelle persone vaccinate con ciclo completo, rispetto a quelle non vaccinate, nelle varie fasce d'età si riduce nettamente l'incidenza di diagnosi (del 78,8%-84,6%) e soprattutto di malattia grave (dell'87,7-96% per ricoveri ordinari; del 90,4-98% per le terapie intensive) e decesso (dell'81,5-97,1%).

Ema: allo studio nuovo farmaco anti-Covid. Mix di anticorpi monoclonali di Astrazeneca

Da ondata a "ondina"

Dati confrotanti dunque, che già a inizio mese avevano fatto dire allo stesso Cartabellotta: "Non possiamo che essere ottimisti guardando al prossimo futuro. Nonostante la variante Delta sia diventata prevalente grazie alla campagna vaccinale l'abbiamo domata e ridotta ad un'ondina che è già in fase discendente". Più prudente Il virologo Fabrizio Pregliasco, sebbene anche lui parli della possibilità di "un'altra ondina" (e non ondata). "Ritengo che la primavera ci porterà fuori dall'emergenza", ha dichiarato il docente della Statale di Milano all'all'Adnkronos Salute.

Rischio caos Green pass

Tornando ai dati della Fondazione Gimbe, tuttavia, per la seconda settimana consecutiva, cala il numero di nuovi vaccinati: da 493mila a 378mila (-23,2%). E la media giornaliera (media mobile a 7 giorni) dei nuovi vaccinati "è progressivamente calata dai quasi 172mila del 12 agosto fino a quota 54 mila il 10 ottobre". Dati che dimostrano come "la 'spinta gentile' del Green pass abbia avuto un'efficacia modesta nel contrastare l'esitazione vaccinale", sottolinea la Fondazione.

Al contrario il numero dei tamponi antigenici rapidi è aumentato del 57,7% in un mese: la media mobile a 7 giorni è passata da 113 mila del 6 agosto a 178 mila il 7 settembre per poi stabilizzarsi tra 175mila e 185mila, documentando indirettamente l'esistenza di una fascia di popolazione non intenzionata a vaccinarsi. Dunque commenta ancora il presidente Nino Cartabellotta -  visto che la certificazione verde "non ha prodotto i risultati auspicati e che da domani si rischia il caos, con centinaia di migliaia di lavoratori sprovvisti della certificazione verde impossibilitati a effettuare un tampone, il Governo deve prendere in considerazione l'obbligo vaccinale".