Covid, Italia nel limbo verso Natale. "Baci e abbracci restano un pericolo"

Pregliasco: "Scelte di limitazioni alla socialità sarebbero giustificabili". Ma in teoria di qui al 15 gennaio tutto è già deciso

Roma, 11 dicembre 2021 - “In teoria, non c'è nessuna differenza fra teoria e pratica. Ma, in pratica, c'è". Yogi Berra (1905-2015) non era un virologo, ma un giocatore e allenatore di baseball passato alla storia - oltre che per le sue imprese sportive - per il celebre aforisma rilanciato dall'esperto in catastrofi Nassim Nicholas Taleb, il saggista libanese naturalizzato americano autore de 'Il Cigno Nero' e di illuminati pensieri sulla costante sottovalutazione del pericolo che gli uomini si regalano con imperturbabile ottimismo.

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Ecco, parafrasando Berra, in teoria di qui al 15 gennaio è tutto già deciso, regolato, normato - secondo numeri, fasce, colori. Ma la pratica (oltre ventimila contagi ieri, 21.042 oggi, positività in rialzo al 3,7%, ricoveri in sintomatica ascesa, crescente gruppo di regioni gialle o in tendenza negativa) fa sobbalzare politici ed esperti ricreando una sgradevole sensazione di limbo. 

"Il super Green pass ci consente di vivere come prima tranne l'obbligo di indossare la mascherina anche all'aperto",  ricorda - quasi incredulo - Luca Zaia, governatore del Veneto. Ma c'è da chiedersi se alla teoria pensata per decreto corrisponderà da oggi al 15 gennaio una pratica perfettamente speculare. Fabrizio Pregliasco, direttore del Galeazzi di Milano, dà la sveglia ai decisori: "Questa è una fase in cui debbono prevalere attenzione e pragmatismo. Andiamo come minimo verso i 30mila contagi. Occorre quindi  un atteggiamento molto flessibile e proattivo. E nessuna paura di cambiamenti in corsa se la realtà lo suggerisse". Ad esempio "interventi anche drastici su aree geografiche mirate" e "azioni selettive ma immediate su tracciamento e focolai ogniqualvolta possibile". Persino "scelte di limitazione della socialità sarebbero giustificabili", chiarisce il prof milanese - oggi attaccato dai No vax riuniti all'Arco della Pace - invitando tutti a un ripasso profilattico: "Baci e abbracci sono ancora un pericolo. Gli italiani devono stare attenti".

Ecco, a quattordici giorni dal Natale, l'Italia bianca - seppure meno colpita rispetto al macello che macchia l'Europa - si scopre di nuovo vulnerabile. E vede il giallo dell'infezione spuntare in alto e in basso: Provincia di Bolzano e Friuli Venezia Giulia  sono già nella nuova dimensione virale; da lunedì la Calabria seguirà la stessa sorte; e altre cinque-sei regioni (Abruzzo, Emilia Romagna, Liguria, Marche, Veneto e provincia di Trento) bordeggiano la china cromatico - psicologica di festività tutte in allerta, con un occhio ai numeri ospedalieri e l'altro a una mobilità protetta.

Senza contare i dossier ancora aperti: il presidente del Consiglio Mario Draghi sfoglia la margherita sul rinnovo dello stato d'emergenza (sgradito a parti della maggioranza di governo); la stessa struttura commissariale per la vaccinazione - orfana di legittimazione se lo stato d'emergenza non fosse rinnovato - richiede probabile e rapida  ricollocazione: una struttura di missione a Palazzo Chigi? Possibile. Come anche una redistribuzione dei pesi con la Protezione civile. "Troviamo fuori luogo quando si mette in dubbio l'emergenza sanitaria, il Pd è per la proroga", dichiara il dem Francesco Boccia. Nel caso, almeno fino a Pasqua.

Contagi, decessi, terapie intensive, vaccini. La tendenza di questi numeri potrebbe rimescolare le carte. "È importante continuare a mantenere dei comportamenti prudenti, rafforzare le misure di quarantena nei contatti stretti dei casi e soprattutto accelerare la campagna vaccinale con la dose di richiamo", sottolinea Gianni Rezza, direttore Prevenzione del ministero della Salute. Nei bambini da 0 a 9 anni l'incidenza ha raggiunto nell'ultima settimana "valori superiori a 250 casi per 100.000 abitanti", indica l'Istituto Superiore di Sanità. Anche questo è un dato di  cui prendere nota. Le curve virali a quanto pare non seguono le ambizioni di legge. E a Natale la pratica potrebbe smascherare la teoria.