Venerdì 19 Aprile 2024

Covid, Italia sempre più bianca: scatta la movida violenta

Speranza e governatori: "Non è un liberi tutti". Ma a Roma, Genova e Cremona episodi di guerriglia urbana e scontri con la polizia

Controlli anti assembramento a Campo de Fiori (Ansa)

Controlli anti assembramento a Campo de Fiori (Ansa)

Roma, 12 giugno 2021 - I dati della pandemia da Covid in Italia vanno sempre meglio (qui l'ultimo bollettino): per questo da lunedì  due italiani su tre si possono godere gli effetti della zona bianca, senza coprifuoco e con maggiori aperture. Ma anche nel weekend che precede il cambio di zona gli italiani si sentono liberi da restrizioni. Tanto che in diverse città italiane si sono registrati episodi di movida violenta, con il coinvolgimento anche delle forze dell'ordine intervenute per disperdere gli assembramenti selvaggi. 

Anche per questo - per evitare una collettiva conversione al 'liberi tutti' - il ministro della Salute Roberto Speranza, e anche molti governatori, insistono sull'invito alla prudenza nei comportamenti. Insomma, bisogna tenere a freno gli entusiasmi e continuare a stare attenti per evitare una nuova impennata di contagi. C'è anche da ripianificare la campagna vaccinale, alla luce degli stop al vaccino AstraZeneca per gli under 60, cosa che comporta la trasformazione degli Astraday in Ope day dove si somministrano Pfizer e Moderna.

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L'appello alla prudenza

Il ministro Speranza sottolinea: "Da lunedì oltre 40 milioni di italiani saranno in 'zona bianca'. L'Italia ha, attualmente, uno dei migliori dati europei sull'incidenza. È un risultato incoraggiante che ci consente di guardare avanti con più fiducia. Dobbiamo insistere su questa strada con prudenza e gradualità. Oggi più che mai occorre conservare le corrette abitudini per non vanificare i tanti sacrifici fatti". E già ieri il presidente del Piemonte Alberto Cirio aveva lanciato un appello ad "essere prudenti" per "godere appieno" delle nuove libertà concesse dalla zona bianca. "Dovremo continuare a indossare la mascherina - aggiunge - evitare di stare accalcati, evitare gli assembramenti. Godiamo di questo momento con grande ottimismo, ma anche con grande senso di responsabilità". 

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Roma: si scatena la movida

Senso di responsabilità che, invece, sembra aver abbandonato alcune zone della movida. Con il coprifuoco slittato a mezzanotte, sono sempre più gli episodi di assembramenti segnalati nelle principali città italiane. Ieri sera, a Roma, alcuni agenti della polizia locale sono stati accerchiati durante un intervento nel quartiere di San Lorenzo. Due giovani, di 18 e 20 anni, sono stati arrestati per minacce, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.  Proprio nelle stesse ore, nella centralissima Campo dè Fiori, un 21enne è finito in manette per aver lanciato bottiglie di vetro contro militari e agenti di polizia che erano intervenuti per disperdere la folla che si era creata per vedere la partita degli Europei Italia-Turchia. 

Genova: risse e assembramenti

Notte movimentata anche nel centro di Genova, dove la polizia locale ha arrestato un giovane che ha aggredito un agente intervenuto per una rissa. Nonostante le ordinanze antialcol, gli animi si sono surriscaldati parecchio nel centro storico di Genova ma anche in periferia. Le forze dell'ordine sono dovute intervenire diverse volte per sedare risse e per evitare e disperdere assembramenti facendo rispettare le norme anticontagio. 

Cremona: guerriglia urbana

Scene di guerriglia urbana, infine, in provincia di Cremona, dove sono stati denunciati 16 ragazzi. Due bande di giovanissimi, tutti tra i 17 e i 21 anni, si sono affrontati sui binari della stazione ferroviaria di Robecco d'Oglio in una resa dei conti organizzata tra social network e WhatsApp. Pare che a scatenare la mega-rissa sia stata la gelosia nei confronti di due ragazze che avevano stretto amicizia con il gruppo di ragazzi di Cremona. Cosa che aveva infastidito i ragazzi di Robecco d'Oglio e Pontevico, piccoli paesini non lontani dalla provincia. Nella rissa, inoltre, sarebbero stati impiegati anche "picchiatori mercenari", coetanei ingaggiati dal gruppo dei cremonesi perché particolarmente violenti e pagati con una piccola somma di denaro. 

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