Covid, i contagi in Italia: si ferma la discesa, inversione trend in 9 regioni

Fondazione Gimbe: "Esauriti gli effetti del Decreto Natale". In 5 regioni si registra un aumento dei casi attualmente positivi per 100.000 abitanti

Covid: persone testate e percentuale positivi (facebook Fondazione Gimbe)

Covid: persone testate e percentuale positivi (facebook Fondazione Gimbe)

Roma, 4 febbraio 2021 - Covid: l'analisi della Fondazione Gimbe, con il suo presidente Nino Cartabellotta, rileva che sono "esauriti gli effetti del Decreto Natale". Situazione che emerge anche dai bollettini del Ministero della Salute. Si arresta la discesa dei nuovi casi settimanali, sostanzialmente stabili guardando al dato nazionale, mentre - avverte la Fondazione - "in diverse regioni s'intravedono i primi segnali di un'inversione di tendenza". Il risultato del monitoraggio fatto nella settimana 27 gennaio-2 febbraio rispetto alla precedente, registra una stabilizzazione del numero dei nuovi casi (84.652 vs 85.358, calo dello 0,8%). Scendono i casi attualmente positivi (437.765 vs 482.417), i ricoveri con sintomi sono -1.038, pari al -4,9% (20.317 vs 21.355), le terapie intensive -158, pari a -6,7% (2.214 vs 2.372) e i decessi (2.922 vs 3.265, calo del 10,5%).

Coronavirus: il bollettino del 5 febbraio

Le Regioni sotto osservazione

Ma rispetto alla settimana precedente, in 9 regioni - Abruzzo, Campania, Liguria, Molise, Toscana (che oggi tocca quota 760 contagi), Umbria, Piemonte e province di Trento e di Bolzano - risale l'incremento percentuale dei nuovi casi e in 5 regioni (Abruzzo, Molise, Provincia autonoma di Trento, Toscana e Umbria) si registra un aumento dei casi attualmente positivi per 100.000 abitanti. "Segnali - ribadisce Cartabellotta - che invitano a tenere alta l'attenzione sulla diffusione delle nuove varianti, potenziando il sequenziamento del virus ove si rilevano incrementi anomali dei nuovi casi". A livello ospedaliero - spiega Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe - nonostante un'ulteriore lieve discesa di ricoveri e terapie intensive, l'occupazione da parte di pazienti Covid supera in 5 regioni la soglia del 40% in area medica e in 6 Regioni quella del 30% delle terapie intensive.

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La disponibilità di vaccini

Quanto ai vaccini, la Fondazione ricorda che sulla base delle decisioni prese durante l'incontro di ieri tra governo, Regioni e commissario le forniture previste per il primo trimestre 2021 sono le seguenti: Pfizer-BioNTech si è impegnata a fornire 7,56 milioni di dosi; Moderna ha confermato la fornitura di 1,32 milioni di dosi previste dal piano vaccinale; AstraZeneca si è impegnata a consegnare 5,3 milioni di dosi, aumentate secondo quanto annunciato dalla presidente della Commissione europea, Von der Leyen. Complessivamente nel primo trimestre, considerando anche le 480.000 consegnate nel mese di dicembre 2020, si stima la disponibilità di 14,7 milioni di dosi (di cui già consegnate quasi 2,4 milioni) che permetterebbero di completare il ciclo vaccinale di 7,3 milioni di persone (circa 12% della popolazione). "In conseguenza degli annunciati ritardi - precisa Gili - le forniture si concentreranno nella seconda metà del primo trimestre e per la maggior parte nel mese di marzo. Senza un imponente potenziamento della macchina organizzativa, quindi, sarà impossibile somministrare tutte le dosi prima di fine aprile".

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