Covid Italia: 40mila casi, bollettino 20 ottobre. In Abruzzo un caso di sotto-variante Xbb

Gimbe: tornano in calo i casi settimanali, ma salgono i decessi. Giù ricoveri (-37) e terapie intensive (-9)

Roma, 20 ottobre 2022 - Bollettino Covid, sono 40.563 i nuovi casi nelle ultime 24 ore in Italia, contro i 41.712 di ieri e soprattutto i 45.705 di giovedì scorso. I tamponi processati sono 229.140 (ieri 233.084) con un tasso di positività che dal 17,9 scende al 17,7%. I decessi sono 84 (ieri 81), per un totale da inizio pandemia di 178.359. Le terapie intensive scendono di 9 unità (ieri -3) e con 25 ingressi del giorno diventano 242 in tutto; i ricoveri sono 37 in meno (ieri +69), per un totale di 7.025. A livello settimanale, tornano a scendere i casi, ma crescono ancora i dati ospedalieri e soprattutto i decessi. Trend analogo della curva epidemica anche nel mondo, secondo i dati dell'Oms. Sotto lente d'ingrandimento la variante emergente Xbb, ribattezzata 'Gryphon': la più immunoevasiva fino ad oggi e altamente contagiosa. Ma niente allarmismi, ribadiscono gli esperti: per ora non sembra causare una forma più grave di malattia.

Sommario

Il bollettino del 20 ottobre
Il bollettino del 20 ottobre

Gimbe: tornano in calo i casi settimanali

Dopo quattro settimane di continua crescita, tornano a scendere i contagi Covid (-6,2%) in Italia. Tuttavia, la buona notizia è contrastata dal fatto che crescono i ricoveri ordinari (+11,7%), le terapie intensive (+13,4%) e soprattutto i decessi, che registrano un balzo del 38,4% per la seconda settimana consecutiva. Lo evidenzia il monitoraggio della Fondazione Gimbe riferito al periodo 12-18 ottobre. Gimbe rileva che il calo dei casi riguarda tutte le regioni, tranne Puglia, Sardegna e Sicilia. Sul fronte della campagna vaccinale, al 19 ottobre sono state somministrate 3.830.568 di quarte dosi, con una media mobile di 34.264 somministrazioni al giorno, un aumento del 20,4% rispetto alla settimana precedente. In base alla platea ufficiale, il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi è del 20% (dal 9,4% della Sicilia al 31,4% del Piemonte), ovvero 4 persone su 5 rimangono ancora scoperte. 

I dati delle regioni

La regione con il maggior numero di casi giornalieri è la Lombardia con 7.983 contagi, seguita da Veneto (+5.167), Piemonte (+4.341), Lazio (+3.657), Emilia-Romagna (+3.573), Campania (+2.336) e Toscana (+2.282).

Occhi puntati sulla variante 'Gryphon'

Scendono i contagi da Covid-19 anche nel mondo: secondo l'ultimo bollettino dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), nella settimana tra il 10 e il 16 ottobre, si è verificato un calo del 6%. A livello globale diminuiscono anche i decessi, del 17% rispetto alla settimana precedente. Al momento in Italia, così come nel mondo, la quasi totalità dei casi è causata da Omicron BA.5, ma l'Oms sta monitorando da vicino anche altre sottovarianti, specie la Xbb, ribattezzata 'Gryphon'. Quest'ultima è un ricombinante di BA.2.75, o Centaurus, e BA.2.10.1 (altri due sottolignaggi sotto monitoraggio), e sembra la più immunoevasiva di tutte fino ad oggi. La sua presenza è stata segnalata in 26 paesi, compresa l'Italia. Un caso, su cui oggi l'Oms ha invitato a tenere alta l'attenzione, è stato registrato in Abruzzo. È quanto emerso dall'ultima flash survey dell'Istituto Superiore di Sanità, relativa ad un campione di casi positivi dello scorso 4 ottobre. Il caso in questione, sequenziato dal Laboratorio di Genetica molecolare - Test Covid-19 dell'Università di Chieti, riguarda un paziente di origini straniere. Secondo l'Oms, in base ai primi dati, la sotto-variante ha una più alta capacità di eludere la risposta del sistema immunitario, ma non sembra comunque causare forme più gravi di malattia.

Nonostante sia più contagiosa e resistente ai vaccini, per il momento la variante non pare causare una forma più grave di malattia, perciò i virologi consigliano di evitare allarmismi. "Monitoriamo ma senza spaventarci", dice Claudio Mastroianni, presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e ordinario di Malattie infettive all'Università Sapienza di Roma. "Queste sottovarianti hanno di fronte una popolazione quasi totalmente vaccinata o comunque guarita", spiega. "Questo è uno scenario completamente diverso rispetto a due anni fa". "Probabilmente ci potranno essere persone contagiate anche se vaccinate, ma non ci sarà un aggravamento della patologia", così invece Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. 

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