Covid: indice Rt Italia sale a 1,21. Regioni tutte bianche, Friuli verso rischio alto

Il monitoraggio del ministero della Salute-Iss: cresce il tasso di occupazione delle terapie intensive e aree mediche. La situazione regione per regione. Ricciardi: "Da qui a Natale ulteriore peggioramento"

Un reparto di terapia intensiva a Bologna (Ansa)

Un reparto di terapia intensiva a Bologna (Ansa)

Roma, 12 novembre 2021 - Sono in crescita i numeri Covid in Italia. L'indice Rt è salito a 1,21, contro l'1,15 della scorsa settimana, mentre l'incidenza settimanale schizza a 78 casi per centomila, contro i 53 di 7 giorni fa. È quanto emerge dalla cabina di monitoraggio ministero della Salute-Iss, riunita questa mattina. "L'incidenza settimanale a livello nazionale - sottolinea l'Iss - continua ad aumentare: 78 per 100mila abitanti (05/11/2021-11/11/2021) contro 53 per 100mila abitanti (29/10/2021-04/11/2021), dati flusso Ministero Salute. Nel periodo 20 ottobre - 2 novembre 2021, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,21 (range 1,08 - 1,31), in aumento rispetto alla settimana precedente e stabilmente al di sopra della soglia epidemica. E' stabile e sopra la soglia epidemica, l'indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt = 1,14 (1,1-1,19) al 2/11/2021 vs Rt=1,12 (1,06-1,17) al 26/10/2021)". Secondo quanto dichiarato dal presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro, nella consueta conferenza stampa, "anche nella fascia pediatrica si registra una circolazione aumentata del virus, in particolare sotto i 12 anni".

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Aumenta anche il livello di occupazione dei posti letto ospedalieri: il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 4,4% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute all'11 novembre) contro il 4,0% (rilevazione al 04/11). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 6,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute all'11 novembre) contro il 5,3% al 28/10. I valori si mantengono comunque sotto la soglia di allerta fissata al 10% e al 15%. 

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Friuli Venezia Giulia a rischio

Ma malgrado tutti i parametri Covid siano ancora in netta crescita, l'Italia resta ancora tutta in bianco. Nessuna regione ha superato i tre parametri per la zona gialla, ossia l'occupazione delle aree mediche oltre il 15%, quella delle terapie intensive oltre il 10% e l'incidenza settimanale oltre 50 casi per centomila. Ma tutte, eccetto la Calabria, sono classificate a rischio moderato, con il Friuli Venezia Giulia ad alta probabilità di progressione a rischio alto.

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Regioni che rischiano la zona gialla: il punto della situazione

11 Regioni, sottolinea l'Iss, riportano un'allerta di resilienza, mentre nessuna riporta molteplici allerte di resilienza. In forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (11.001 vs 8.326 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è in diminuzione (34% vs 35% la scorsa settimana). E' in aumento anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (48% vs 47%). Rimane stabile la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (18% vs 18%). 

I valori regione per regione

Aumentano dunque le Regioni e Province autonome in cui l'incidenza dei casi di Covid-19 ha superato la soglia critica di allerta fissata a 50 casi su 100mila abitanti, soglia a partire dalla quale diventa difficile riuscire ad eseguire il tracciamento dei casi: si tratta di 17 Regioni e Province autonome rispetto alle 13 della scorsa settimana. I valori più elevati di incidenza si registrano nella Provincia autonoma di Bolzano (316,3 per 100mila abitanti), Friuli Venezia Giulia (233,0) e Veneto (115,3). In due Regioni, invece, è stata superata o raggiunta la soglia critica di allerta del 10% rispetto all'occupazione dei posti letto per Covid nelle terapie intensive: sono le Marche (10%) ed il Friuli Venezia Giulia (10,9%). Nessuna Regione o Provincia autonoma ha superato la soglia di allerta del 15% per l'occupazione dei posti letto nei reparti di area medica.

Questi i valori dell'incidenza nelle singole regioni e province autonome rilevati dal monitoraggio (aggiornamento all'11/11/2021): Abruzzo (74,8); Basilicata (29,4); Calabria (64,8); Campania (86,8); Emilia Romagna (87,7); Friuli Venezia Giulia (233,0); Lazio (89,7); Liguria (78,8); Lombardia (56,8); Marche (88,1); Molise (29,7); PA Bolzano (316,3); PA Trento (76,0); Piemonte (58,9); Puglia (40,8); Sardegna (32,3); Sicilia (66,6); Toscana (71,9); Umbria (67,1); Valle d'Aosta (58,9); Veneto (115,3); Italia (78). 

Ricciardi: da qui a Natale ulteriore peggioramento

"Sono pragmatico, da oggi al Natale ci sarà un ulteriore peggioramento. Spero che però non sia tale da pregiudicare le normali attività. Sono più preoccupato per gennaio-febbraio, però spero che queste misure ci proteggeranno e ci consentiranno di fare un Natale quasi normale", ha rimarcato Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza.