Martedì 16 Aprile 2024

Covid, il capo del 118: "Ora ricoveriamo in tempo i pazienti. Prima accadeva con ritardo"

Balzanelli: il sistema risponde con più tempestività, ecco spiegato il lieve rialzo degli ospedalizzati.

Covid, le differenze rispetto a maggio

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Mario Balzanelli, 56 anni, presidente del 118. Che cosa significa l’aumento dei ricoveri?

"Sicuramente che siamo più organizzati. Prendiamo i casi per tempo. Prima i malati di Covid venivano lasciati a casa, a sviluppare insufficienze respiratorie gravissime. Adesso ai primi sintomi si fanno i tamponi, gli esami sierologici".

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Lei denunciò i ritardi nelle cure, eravamo in pieno lockdown.

"Allora il timing del ricovero era consequenziale alla comparsa della fatica respiratoria, dell’affanno. Troppo tardi".

Oggi, invece?

"Siamo andati avanti con la capacità di fare diagnosi. Tac del polmone e radiografie del torace anche ai minimi sintomi, così scoviamo subito le polmoniti interstiziali".

Abbiamo imparato la lezione?

"Direi proprio di sì. Forti dell’esperienza precedente, i pazienti vengono studiati subito. Anche perché chi ha contratto il Covid, si è scoperto, sviluppa la polmonite interstiziale anche prima di manifestare affanno".

In altre parole, paradossalmente, l’aumento dei ricoveri ci deve rassicurare sulla nostra capacità di cura?

"Di fatto sì, perché oggi sappiamo che i pazienti desaturano anche quando sembrano in perfetta forma. Così facciamo subito gli accertamenti e iniziamo le terapie. La macchina sanitaria sta rispondendo con maggiore appropriatezza e tempestività".

In ospedale finiscono anche i giovani.

"Loro hanno dimostrato la maggiore sconsideratezza".

Duro.

"Ma è così. Gli anziani sono stati i più colpiti dal virus ma hanno avuto buon senso. I ragazzi si sono comportati in modo totalmente immaturo. Moltiplicando assembramenti e movide".

Cosa dovrebbero fare?

"Indossare visiere o mascherine. Perché è vero che l’anziano con molte patologie è la vittima privilegiata del Covid. Ma abbiamo visto forme gravissime anche nei 40enni. E trattandosi di un virus nuovo, nessuno può dirsi al sicuro. Fatto salvo i bambini. Per il momento".

L’età dei malati si abbassa, i contagi aumentano.

"Anche perché abbiamo avuto la pessima idea di lasciare aperte le frontiere ai vacanzieri, una cosa folle. Lo abbiamo fatto mentre il Covid sterminava il mondo e noi italiani eravamo appena usciti dalla fase 1. Una scelta sconsiderata".

Abbiamo avuto uno sbandamento.

"Invece dobbiamo essere responsabili e indossare le protezioni. Come la visiera. Salva la vita. Indispensabile per evitare nuovi lockdown. Perché tanti sono insofferenti alla mascherina".

Cosa si aspetta da Roma?

"Che distribuisca ora i dispositivi di protezione individuale alle centrali operative e ai reparti di area critica. Non possiamo fare l’elemosina, com’è successo. Ci dobbiamo preparare".