Covid. "I nipoti coi nonni? Non ci devono più stare". Ma i medici: gravi danni da distacco

Per il governo non possono fare da baby sitter, rischiano la vita. "Lasciar loro i bimbi solo in caso di emergenza". L’Iss: l’età media dei morti è 82 anni

Nonni e nipoti ai tempi del Covid

Nonni e nipoti ai tempi del Covid

Bisogna evitare il più possibile di portare i nipoti dai nonni. È questa l’indicazione – per tutte e tre le fasce di rischio – delle domande & risposte al Dpcm elaborate da Palazzo Chigi. "È possibile ma fortemente sconsigliato che i genitori portino i loro figli dai nonni – si spiega – perché gli anziani sono tra le categorie più esposte al contagio da Covid-19 e devono quindi evitare il più possibile i contatti con altre persone. Pertanto, questo spostamento è ammesso solo in caso di estrema necessità, se entrambi i genitori sono impossibilitati a tenere i figli con sé per ragioni di forza maggiore. Ove possibile, è assolutamente da preferire che i figli no a casa con uno dei due genitori che usufruiscono di modalità di lavoro agile o di congedi".

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"I figli farebbero bene a ricordarsi che i nonni sono a rischio per quanto riguarda Covid-19 e che non possono fare da babysitter ai nipoti" osserva la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa. Ma qualcuno non ha alternative ai nonni, specie se il famiglia lavorano in due. Per cercare di ridurre il disagio per le famiglie, il decreto ristori reintroduce il bonus baby sitter per le aree del territorio nazionale "caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto", le cosiddette zone rosse, in cui vengono chiuse le scuole secondarie di primo grado. Ma la raccomandazione del Dpcm riguarda anche le altre due zone, e quindi il ristoro è parziale.

All’Istituto Superiore di Sanità, che ha suggerito la norma di prevenzione, si ribadisce che in questo momento è essenziale proteggere gli anziani e rimandano al rapporto appena pubblicato sulla mortalità al Coronavirus in Italia. L’età mediana delle vittime è 82 anni e solo l’1,1% ha meno di 50 anni. In media, inoltre, i pazienti deceduti per Covid-19 hanno a maggioranza (64% dall’inizio dell’epidemia, 75,3% a settembre e ottobre) 3,5 patologie preesistenti e solo il 3,5% non ha patologie. Da qui la necessità assoluta di tutelare gli anziani, specialmente quelli malati. "Gli over 70 – ha osservato il presidente dell’ISS, Silvio Brusaferro – sono quelli con il maggior rischio di gravi complicanze e purtroppo anche di esito fatale. Da qualche settimana stanno aumentando i numeri dei malati over 70 e il trend va fermato. Se non riuscissimo a proteggerli, aumenterebbero i decessi". Cosa che già sta accadendo.

Seppur inevitabile, oltre a essere problematica per le famiglie, la misura ha un serie di effetti psicologici non secondari. "Non si possono privare del tutto i bambini di un patrimonio culturale e affettivo insostituibile – disse il membro del Cts, Luca Richeldi –. Il ruolo sociale degli anziani è prezioso: ed è tanto più prezioso quanto più essi possono contribuire alla dimensione affettiva familiare. Si potrebbero responsabilizzare i giovani al fatto che lavarsi le mani, indossare la mascherina e mantenersi a debita distanza dai compagni è prendersi cura del nonno e della nonna".

"La misura probabilmente non si può evitare – osserva il neurologo e scrittore, Rosario Sorrentino –, ma ha un prezzo da un punto di vista psicologico. Ognuno reagisce con la propria esperienza, sensibilità, flessibilità mentale all’epidemia. E accettare il distacco dai nipoti può essere pesante, per i bambini. Per ridurre il disagio psicologico è necessario ridisegnare dei piani di vita alternativi. Anche per telefono o in videochat, i nonni sono sempre i nonni, una risorsa preziosa per regge allo stress, allenarsi alla paura e vincerla".

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