Covid, rapporto Gimbe: forte calo di contagi. Senza vaccino 7,4 milioni di italiani

In una settimana flessione del 25%. Meno ricoveri nelle terapie intensive

Roma, 3 febbraio 2022 - Il monitoraggio  della Fondazione Gimbe rileva nella settimana 26 gennaio 2022-1 febbraio 2022, rispetto alla precedente, una diminuzione di nuovi casi (900.027 vs 1.197.970) e una sostanziale stabilità dei decessi (2.581 vs 2.519). In calo anche i casi attualmente positivi (2.476.514 vs 2.689.262), le persone in isolamento domiciliare (2.455.092 vs 2.667.534) e le terapie intensive (1.549 vs 1.691), sostanzialmente stabili i ricoveri con sintomi (19.873 vs 20.037).

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In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni: decessi: 2.581 (+2,5%), di cui 187 riferiti a periodi precedenti; terapia intensiva: -142 (-8,4%); ricoverati con sintomi: -164 (-0,8%); isolamento domiciliare: -212.442 (-8%); nuovi casi: 900.027 (-24,9%); casi attualmente positivi: -212.748 (-7,9%).  "Dopo 3 settimane di sostanziale stabilità intorno a quota 1,2 milioni - dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - i nuovi casi settimanali registrano una netta flessione: circa 900mila con una riduzione del 24,9% rispetto alla settimana precedente e una media mobile a 7 giorni che scende da 166.310 casi del 26 gennaio a 128.575 il 1 febbraio (-22,7%)".

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Bollettino Covid del 4 febbraio

Nella settimana 26 gennaio-1 febbraio, ad eccezione della Sicilia per la quale pesano i ricalcoli dell’ultima settimana, in tutte Regioni si rileva una riduzione percentuale dei nuovi casi, dal -7% del Molise al -46,9% della Puglia. Scendono da 51 a 20 le Province con incidenza superiore ai 2.000 casi per 100.000 abitanti: Bolzano (2.644), Forlì-Cesena (2.524), Vicenza (2.443), Pordenone (2.402), Macerata (2.401), Ravenna (2.345), Rimini (2.306), Fermo (2.258), Gorizia (2.216), Bologna (2.214), Ascoli Piceno (2.188), Ancona (2.131), Pesaro e Urbino (2.127), Reggio nell’Emilia (2.123), Verona (2.109), Trieste (2.051), Treviso (2.042), Ferrara (2.038), Livorno (2.037) e Padova (2.031) (segue). COVID, 

Tamponi

Si registra un calo del numero dei tamponi totali (-8,1%), passati da 7.327.579 della settimana 19-25 gennaio a 6.731.291 della settimana 26 gennaio-1 febbraio, con una diminuzione sia dei tamponi rapidi (-312.410; -5,6%) che di quelli molecolari (-283.878; -16,5%). Scende la media mobile a 7 giorni del tasso di positività di tamponi molecolari (dal 22,9% al 19,7%) e antigenici rapidi (dal 14,0% all’11,6%) (figura 6). "Questi numeri - spiega Cartabellotta - dimostrano che la diminuzione dei casi consegue in parte alla riduzione del numero dei tamponi e in parte ad una minor circolazione del virus che, tuttavia, rimane ancora molto elevata".

Ricoveri

"Resta ancora alta la pressione sugli ospedali - afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe - sebbene, rispetto alla scorsa settimana, nei posti letto occupati da pazienti Covid si registri una sostanziale stabilità dei ricoveri in area medica (-0,8%) e una flessione di quelli in terapia intensiva (-8,4%)". Guardando alle ultime due settimane, infatti, il numero di pazienti Covid ricoverati in area medica sembra essersi stabilizzato (da 19.228 del 17 gennaio a 19.873 del 1 febbraio), mentre per le terapie intensive dopo un’iniziale stabilizzazione la discesa è già evidente (da 1.717 del 17 gennaio a 1.549 del 1 febbraio). 

Al 1° febbraio, il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 30,4% in area medica e del 16% in area critica. Tutte le Regioni superano la soglia del 15% in area medica, con Valle d’Aosta e Liguria che sfiorano il 40%; ad eccezione di Basilicata e Molise, tutte superano la soglia del 10% in area critica. "Si conferma un ulteriore calo degli ingressi giornalieri in terapia intensiva - puntualizza Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione  Gimbe - la cui media mobile a 7 giorni scende a 115 ingressi/die rispetto ai 132 della settimana precedente".

Vaccini

Quanto ai vaccini, al primo febbraio, rileva Gimbe, "sono ancora 7,4 milioni le persone senza nemmeno una dose, tra cui 2,46 milioni della fascia 5-11 anni e 693 mila della fascia 12-19 che influenzano la sicurezza delle scuole, oltre a 1,89 milioni di over 50 ad elevato rischio di malattia grave che alimentano i ricoveri in area medica e in terapia intensiva". L’84,8% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino e l’80,9% ha completato il ciclo vaccinale. Il tasso di copertura terze dosi è al 79,6% con nette differenze regionali, rileva la Fondazione.