Giovedì 18 Aprile 2024

Covid, Ocse: Germania top per tamponi. Bene Finlandia, Norvegia ed Estonia

Il rapporto sulla gestione dell'emergenza. Gran Bretagna maglia nera per numero di morti, dopo c'è l'Italia. "L'Europa prepari strategie per l'uscita dalle misure restrittive"

Covid, tampone

Covid, tampone

Roma, 19 novembre 2020 - “La più grave pandemia degli ultimi cento anni”. L’Ocse definisce così il Coronavirus, che ha colpito drammaticamente la salute e il benessere dei cittadini del mondo e a questo si aggiungono i contraccolpi socio-economici. Presentando oggi il Rapporto 'Health at Glance', l’organismo con sede a Parigi, infatti, avverte: “La crisi di salute pubblica ha causato una crisi economica importante, che avrà gravi conseguenze ul benessere degli individui e della società, sia oggi sia in futuro”. Il Covid, prosegue l'Ocse, ha inoltre rivelato “fragilità latenti dei sistemi sanitari che esistevano prima dell’epidemia", invitando l'Europa a "prepararsi meglio per uscire dalle nuove rigorose misure di contenimento". E' oggi più che mai "fondamentale che i responsabili politici pianifichino strategie efficaci per riaprire le loro economie al fine di evitare ulteriori lockdown". Non tutti gli Stati però hanno affrontato la pandemia allo stesso modo, come dimostra il rapporto dal quale si può stilare la classifica dei Paesi che meglio hanno gestito l’emergenza sanitaria.

Germania al primo posto per tamponi eseguiti

Per numero di tamponi giornalieri eseguiti, la medaglia d’oro va alla Germania, leader tra i paesi Ocse: ben 434 ogni 100mila abitanti, sei volte di più rispetto ai 72 effettuati dall'Italia. La Francia ha riportato un risultato più basso rispetto a quello italiano: con 48 tamponi ogni 100mila persone si colloca nell'area dei paesi con meno di 50 test. Di questo gruppo fanno parte anche Bulgaria, Croazia, Ungheria, Romania e Svizzera. 

Al secondo posto della classifica per numero di tamponi giornalieri effettuati risultano Danimarca, Svezia, Paesi Bassi, Lituania, Spagna e Malta. Tutti hanno effettuano tra i 200 e i 250 test giornalieri. Il risultato tedesco, quindi, doppia quello ottenuto da questo gruppo di Paesi.

Regno Unito, medaglia nera per decessi

Per quanto riguarda i decessi legati al Coronavirus, la maglia nera spetta al Regno Unito: al 31 ottobre 2020 le vittime Oltremanica sono state oltre 46.555. L’Italia, con 38.618 morti, si colloca subito dopo l’isola inglese. Seguono la Francia con 36.788 vittime e la Spagna con 35.878 decessi. Adeguando le dimensioni della popolazione, il Belgio ha registrato oltre 1.000 decessi Covid-19 per milione di persone; seguono Spagna, Regno Unito, Italia, Svezia e Francia, tutti con oltre 500 morti per milione di persone. Durante la prima ondata, per questi paesi i decessi giornalieri di Covid-19 hanno raggiunto il picco all'inizio di aprile, poi sono diminuiti gradualmente da maggio a luglio e da fine agosto hanno iniziato ad aumentare di nuovo.

Gli esempi di successo

Guardando fuori dall’Europa, la Corea del Sud è un buon esempio di paese che è riuscito a controllare l'epidemia da Covid-19. Secondo l’Ocse il Paese ha evitato il blocco totale delle attività “attraverso misure rapide, efficaci e mirate”. Nel report dell’Ocse compare anche la Nuova Zelanda come altro esempio di successo.

Fino a ottobre 2020, tra gli stati europei che meglio hanno gestito l’epidemia figurano la Finlandia, la Norvegia e l’Estonia. Come si legge nel dossier Ocse: “Sono stati in grado di contenere meglio la diffusione del virus e di mitigarne le conseguenze economiche, in parte grazie a fattori geografici favorevoli (minore densità della popolazione), ma anche per la tempestiva attuazione di misure di contenimento mirate, e per la forte fiducia e il rispetto di tali misure da parte delle loro popolazioni”. L'Organizzazione mette in evidenza che molti Paesi "hanno riscontrato difficoltà ad aumentare la loro disponibilità di mascherine protettive ed altri dispositivi di protezione individuale. La maggior parte dei Paesi si è inoltre imbattuta in difficoltà ad ampliare la propria capacità di effettuare test diagnostici, che a sua volta ha posto un freno all'efficacia delle loro strategie di testing, tracciamento e contatto”. 

Tra gli over 60 i morti sono 3,7 volte in più

Come rivela l’Ocse nel report, in 22 paesi europei le morti per Covid-19 per milione di persone di età superiore a 60 anni sono state in media 3,7 volte di più rispetto a quelle della popolazione nel suo complesso. In quasi tutti questi paesi, il 90% o più delle morti da Covid-19 è avvenuta tra le persone over 60; con i malati di 80 anni e oltre che rappresentano circa la metà di tutti i decessi di COVID-19. Il Regno Unito, l'Italia, la Spagna e la Francia hanno riportato più di 17.000 decessi tra quelli di 60 anni e oltre (a partire da metà settembre). Considerando la dimensione della popolazione, il tasso di mortalità tra le persone di età compresa tra i 60 e i 65 anni e oltre ha superato i 3.000 decessi per milione di persone nel Regno Unito (Inghilterra e Galles) e in Belgio, e oltre 1.000 decessi per milione di persone in Irlanda, Svezia, Italia, Spagna, Francia e Paesi Bassi. I tassi di mortalità sono stati ancora più elevati tra le persone di età pari o superiore agli 80 anni, raggiungendo oltre 10.000 decessi segnalati per milione di persone in questa fascia d'età nel Regno Unito (Inghilterra e Galles), in Belgio e in Irlanda.