Covid e scuola: un anno di false promesse. Tamponi, aule, autobus

L’estate scorsa governo e presidenti di Regione annunciavano il piano scuola. Oggi due istituti su 3 non sono a norma, trasporti insufficienti e screening mai partito

Riapertura scuole: il caos dei trasporti pubblici

Riapertura scuole: il caos dei trasporti pubblici

Tamponi rapidi a tappeto e con frequenza regolare, orari scaglionati, didattica al pomeriggio, potenziamento del trasporto pubblico ed entrata in scena di quello privato, classi-pollaio sfoltite, divisori in plexiglas sugli autobus, lezioni in edifici come cinema, teatri, caserme, parrocchie, tensostrutture; assunzione di professori, diffusione delle tecnologie nelle famiglie per la Dad. Un menu ricco quello che il governo aveva promesso l’anno scorso mettendo sul piatto 700 milioni di euro per bus, treno e metro. Il governo ha "rispettato gli impegni presi", aveva detto la ministra dei Trasporti, De Micheli, lunedì 10 agosto 2020, mentre il ministro per gli Affari regionali, Boccia, assicurava con ottimismo che tra un mese il trasporto pubblico locale "tornerà alla fase pre-Covid, pur essendo il virus ancora in circolo". L’allora presidente delle Regioni, Bonaccini, prometteva: "Scuolabus? Entro la prossima settimana risolviamo tutto".

E invece oggi, dopo otto mesi di anno scolastico (e pandemia) siamo quasi al punto di partenza: sindacati e presidi lamentano che le scuole non sono pronte ad accogliere la totalità degli studenti: 8,3 milioni di ragazzi e bambini, in presenza (più 1 milione di insegnanti).

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Trasporti

In tre quarti di Italia la situazione è rimasta la stessa dell’estate scorsa, ma ci sono state piccole isole ’felici’, come Emilia Romagna e Sardegna.

Edilizia

L’utilizzo di altre strutture esistenti per ampliare gli spazi è stato, invece, un flop nazionale: le classi sono rimaste nelle aule tradizionali degli istituti con qualche alternanza tra sezioni e studenti.

Screening a tappeto

Il piano di fare tamponi agli studenti è naufragato. Ora se ne riparla, ma evidentemente i fondi non bastano. Il consigliere del ministro Bianchi, Agostino Miozzo, ha proposto di riaprire le scuole dopo una campagna a tappeto di test salivari per i bimbi e tamponi rapidi per i grandi, ma il governo ha incontrato difficoltà a reperire 8 milioni di tamponi. Ora i singoli istituti possono fare accordi con le Asl.

Fondi stanziati

Si era partiti da un’ipotesi, proposta dalla Lega, di stanziare 700 milioni per il trasporto pubblico locale, legato alla scuola. Nella legge di Bilancio si è arrivati a 350 milioni per il 2021. Solo a marzo è stato sbloccato il fondo da 700 milioni ai Comuni fino al 2025 per l’edilizia di asili nido, scuole dell’infanzia e centri polifunzionali. Il bando scade il 21 maggio.

Classi-pollaio

Nodo mai stato affrontato. "Non c’è solo l’insuperabile problema materiale di accoglimento per la capienza delle aule in grado di contenere per la maggior parte tra i 22 e i 25 studenti, a fronte di numerose classi composte da 27, 28 fino a 30 alunni – denuncia la vice presidente Anp Lazio, Cristina Costarelli –. Quanto richiesto per tornare sui banchi è in contrasto con situazioni presenti in due istituti su tre in Italia". Rispettando i protocolli di distanziamento, in Italia mancano aule per 400mila studenti.

Carenza di insegnanti

È il 6 agosto quando la ministra dell’istruzione, Lucia Azzolina, annuncia un piano di assunzioni per oltre 84mila precari. Ma un mese più tardi da tutta Italia le scuole denunciano la mancanza di insegnanti. Il 2 settembre la Cisl Scuola: su 85mila cattedre, 50mila siano ancora vuote.