Il virologo: "Covid e influenza, 45 giorni tra i due vaccini"

Clementi guarda all’autunno: antidoto stagionale raccomandato ad anziani e fragili. "E con tre dosi lo scudo dura più di 9 mesi"

Una ragazza viene immunizzata con il vaccino Pfizer contro il coronavirus

Una ragazza viene immunizzata con il vaccino Pfizer contro il coronavirus

"Vacciniamoci contro l’influenza, specie gli anziani e le categorie più a rischio, distanziando opportunamente questa somministrazione con la terza dose anti Covid che sarà necessaria". Così il virologo marchigiano Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia all’ospedale San Raffaele di Milano.

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Professor Clementi, l’antinfluenzale non rischia di sovrapporsi alla campagna vaccinale in atto e in particolare alla terza dose per gli anziani che dovrebbero riceverla in autunno?

"Cominciamo con il dire che l’anno scorso l’influenza classica, diciamo così, non c’è stata: il virus non è proprio circolato. Forse a causa delle mascherine, delle misure di distanziamento e del lockdown che c’è stato o forse proprio per un’interferenza con l’epidemia di Sars Cov 02 in atto. Probabilmente, essendo la situazione simile allo scorso anno, si verificherà la stessa cosa anche quest’anno. Ma io consiglierei comunque, specie ai più anziani e fragili, la vaccinazione antinfluenzale, con un adeguato distanziamento con le somministrazioni anti Covid".

Green pass: dove serve

Distanziandole quanto?

"Direi un mese e mezzo circa. Credo sia possibile, considerando però che le dosi a oggi previste hanno una durata ottimale di 8-9 mesi non i 12 del Green pass i quali sono stati introdotti solo per motivi burocratici. Come si sta vedendo con Israele che ha già effettuato la terza dose, identica alle altre due, questa garantisce un’immunità molto potente e anche il governo italiano mi sembra si stia orientando verso questa direzione. Prima se ne parla meglio è".

La campagna vaccinale però sta subendo dei rallentamenti.

"Sì è vero, siamo al 70 per cento circa e si dovrebbe arrivare all’80 per cento in tempi molto rapidi. A metà settembre partono le scuole e con esse i trasporti locali e anche l’attività sportiva, ricreativa e sociale dei giovani i quali non sono tutti vaccinati. Bisogna agire su questo incrementando il numero di giovani vaccinati affinché il virus circoli il più possibile".

Il virus continua a mutare?

"Non più di tanto. Siamo alla variante Delta con alcune mutazioni in qualche caso, ma comunque tutte coperte dai vaccini che si stanno somministrando".

Tra i ricoverati però ci sono anche vaccinati.

"Il vaccino è efficace al 95% e come si può vedere dai dati dello Spallanzani di Roma pubblicati quotidianamente 9 su 10 dei malati in Terapia intensiva per Covid non sono vaccinati o si sono vaccinati tardi. I vaccinati possono contagiarsi, ma difficilmente si ammalano gravemente".

Cosa accadrà con l’avvio della scuola e con il rientro dallo smart working per tante professioni?

"Grazie ai vaccini questo virus potrà essere tale da rendere possibile la convivenza con esso"

Cosa direbbe ai no vax?

"Sono un fenomeno esclusivamente italiano, francese e con una piccola frangia in Germania. I no vax non li convinci proprio e da noi sono organizzati. Negli Stati Uniti non esistono perché non esiste una cultura antiscientifica. I medici no vax invece secondo me andrebbero radiati dall’albo".