Martedì 23 Aprile 2024

Covid e concerti. Dai Maneskin a Jova l’Italia si divide sul via libera

Medici di famiglia e una parte degli immunologi chiedono lo stop Il ministero della Salute non ci sta: "Serve prudenza, niente divieti". Ma tutti consigliano di usare la mascherina: "Aiuta a proteggersi"

Giovani (e non solo) assiepati in occasione di un recente concerto

Giovani (e non solo) assiepati in occasione di un recente concerto

Roma, 8 luglio 2022 - L’Italia si divide anche sui Maneskin, che domani saranno al Circo Massimo di Roma davanti ad una platea attesa di 70 mila persone. Il Jova Beach Party, i concerti di Vasco e di Cremonini a Imola e il mega raduno di Ligabue a Campovolo, si sono svolti tutti all’aperto, e a quanto pare senza problemi.

Ma la nuova ondata mostra un numero di contagi cento volte superiore rispetto alla stessa settimana di luglio dello scorso anno che si riflette anche sul fronte ospedaliero, poiché le persone ricoverate oggi sono quattro volte di più di un anno fa. E così alcuni medici hanno lanciato l’allarme per il concerto dei Maneksin: "Questo concerto, con Omicron 5 che avanza, sarà un amplificatore di contagi, favorirà la diffusione del virus" sottolinea Claudio Mastroianni, presidente della Società italiana di malattie infettive. Con lui la Fimmg del Lazio e l’immunologo Sergio Abrignani.

L’ipotesi rinvio – sentito il ministero della Salute – è stata subito rigettata dal comune di Roma. "Non è all’esame alcuna ipotesi di rinvio del concerto dei Maneskin – ha detto l’assessore ai Grandi Eventi, Turismo, Sport di Roma, Alessandro Onorato – Si adotteranno tutte le precauzioni e gli accorgimenti che le autorità sanitarie indicheranno e, in collaborazione con gli organizzatori e metteremo in campo le azioni necessarie per farle rispettare. Ministero della Salute, ci vogliono regole di buon senso e l’utilizzo volontario della mascherina quando le condizioni di affollamento lo richiedano. Nessuna prescrizione è prevista per eventi all’aperto e a questo ci atterremo". Dal ministero della Sanità la linea per i grandi eventi è chiara. Niente divieti, ma invito a usare, su base volontaria la mascherina laddove (come nei concerti, pur se all’aperto) non è possibile mantenere una distanza interpersonale adeguata.

"Dobbiamo tenere alta l’attenzione, monitorare, invitare le persone alla prudenza – ha detto anche ieri il ministro della Sanità Roberto Speranza a Farmindustria – e portare le mascherine nei luoghi e situazioni a rischio". Quindi, nessun divieto, ma massima prudenza. È la linea che è sata espressa ieri anche dal direttore generale della prevenzione del ministero della samnità, Gianni Rezza. Al comune di Roma sono allineati alla posizione del governo ma anche irritati per le polemiche e osservano che "in tutta Italia e anche all’estero i grandi concerti negli stadi e nelle piazze sono programmati e si svolgono senza troppi timori". "Non entro mai nelle decisioni politiche, ma ricordo ache ci sono dati scientifici al riguardo che potrebbe essere utile considerare".

Così, via Twitter, il virologo Roberto Burioni che posta in particolare uno studio pubblicato su The Lancet, per valutare l’effetto di due festival musicali all’aperto. "L’incidenza cumulativa di Covid sette giorni dopo i festival – dice – era del 4,14% tra i partecipanti contro l’1,69% del gruppo di controllo per il primo evento, e del 2,42% tra i partecipanti contro l’1,10% per il secondo". A lui risponde l’infettivologo Matteo Bassetti. "Ecco ci risiamo. Pronti a puntare il dito contro i giovani. Secondo alcuni medici di famiglia, il concerto dei Maneskin in programma al Circo Massimo – dice – dovrebbe essere rinviato o cancellato per il rischio di contagio. Perché dire no al concerto dei Maneskin e invece sì a una partita di calcio o a un comizio elettorale?".