Mercoledì 24 Aprile 2024

Covid come l’influenza Tutto aperto a Londra

di Deborah Bonetti

L’Inghilterra è stata accusata di rischiare la vita dei propri abitanti con misure anti-Covid troppo leggere e poco preventive, che hanno visto poche chiusure, quasi solo nel 2020. Ma i dati potrebbero darle ragione. Infatti, pur tenendo tutto aperto ma aumentando la campagna vaccinale (il 90,4% della popolazione ha avuto almeno la prima dose e il 62% ne ha avute tre), il paese sembra aver imparato a convivere con la pandemia. Tant’è che l’ex capo della taskforce vaccinale Clive Dix ha dichiarato che da ora in poi il Covid dovrebbe essere trattato come un’influenza.

Il ’piano B’, varato da Boris Johnson a fine 2021, prevedeva l’uso di mascherine sui mezzi pubblici (e in molti locali al chiuso tranne ristoranti, discoteche etc), l’uso del ’Covid Pass’ solo per grossi eventi (+500 persone al chiuso e +4mila persone all’aperto) e tamponi fai-da-te gratis recapitati a casa. I media hanno riportato le statistiche in modo sobrio dando pochi spunti all’isteria collettiva e, nonostante l’alto numero di contagi riportati, i morti stanno ora rallentando. Con meno ordini rigidi piovuti dall’alto e più spazio al buon senso personale il Covid per ora sembra essere tenuto a bada.

E nel frattempo si consolida il calo dei contagi che scendono nelle ultime ventiquattro ore a quota 120.821, oltre 20.000 in meno di lunedì e oltre 100.000 sotto il picco di una settimana fa alimentato da Omicron. Lo certificano i dati ufficiali sullo sfondo delle restrizioni pur estremamente limitate imposte dal governo Johnson contro la nuova variante che spaventa l’Europa.