Covid, Schillaci: "In Cina tempesta perfetta. Monitoraggio contro nuova variante"

Il ministro della Salute in Senato: "Da Cina varianti già presenti in Italia. Proroga fino al 30 aprile delle mascherine in ospedali e rsa". Meloni: "Situazione sotto controllo". L'Ecdc: "Screening dei viaggiatori dalla Cina è ingiustificato"

Roma, 29 dicembre 2022 - Aumento dei contagi in Cina e reintroduzione dei tamponi per i viaggiatori che arrivano dal paese asiatico. Ieri il ministro della Salute Orazio Schillaci ha disposto come obbligatorio il test antigenico in aeroporto per chi arriva dalla Cina con una ordinanza in vigore dal giorno della pubblicazione in Gazzetta fino al 31 gennaio 2023. Intanto, stamattina alle 5.44, è atterrato a Fiumicino il primo volo dalla Cina. I test allo scalo romano si svolgono in un'area dedicata e non accessibile a persone non autorizzate.

Oggi Schillaci è stato protagonista di un'informativa in Senato sulla situazione Covid in seguito all'emergenza in Cina dove "si è realizzata una tempesta perfetta", ha detto il titolare della Salute. "Un unicum paradossale, le immagini delle megalopoli in Cina sono state un'icona della malattia, norme impressionati e inaccetabili per una democrazia. Solo 4 milioni di casi segnalati a fine novembre. Poche le vaccinazioni, scarso livello di protezione dei vaccini utilizzati, poche dosi di richiamo. Omicron fino a poco tempo fa ha circolato poco con una bassa immunità ibrida. Poi questo autunno la tempesta perfetta".

Schillaci ha poi rassicurato sulla presenza di nuove varianti: "I primi risultati di laboratorio evidenziano in Cina la circolazione di varianti e sottolignaggi già presenti nel nostro territorio e questa è la notizia più rassicurante". Ora è necessario un "costante monitoraggio" nel timore che compaia una nuova variante del virus SarsCoV2, "una variante che vada oltre la Omicron", ma nello stesso tempo è importante "evitare interpretazioni allarmistiche".

Il ministro ha anche confermato la proroga dell'utilizzo obbligatorio delle mascherine negli ospedali e nelle Rsa "fino al 30 aprile prossimo" e sottolineato ancora il ruolo fondamentale dell'Ue nel contrasto a questa nuova ondata di Covid proveniente dalla Cina: "Serve raccondo con Ue per limitare l'afflusso di passeggeri positivi dal paese asiatico, abbiamo tenuto rapporti con Ecdc per uno continuo scambio di informazioni per provvedimenti rapidi e l'Italia partecipa al progetto di allerte precoci".

Tamponi obbligatori Covid per chi arriva dalla Cina. Come funziona: la guida

Orazio Schillaci, Ministro della Salute
Orazio Schillaci, Ministro della Salute

La premier Giorgia Meloni, nella conferenza stampa di fine anno, ha commentato la situazione cinese, dicendo che "ci siamo mossi immediatamente, in coerenza con quello che avevamo chiesto di fare il passato".  "La notizia che mi dà adesso il ministro Schillaci - ha continuato - è che in questo momento" occorre inviare un messaggio "tranquillizzante", perché la maggior parte dei casi trovati "sono legati a Omicron". "Penso siano utili i controlli, i tamponi, le mascherine. La mia idea è che si debba lavorare sulla responsabilizzazione dei cittadini piuttosto che sulla coercizione. Intendo fare così anche in futuro. La situazione in Italia è abbastanza sotto controllo, stiamo monitorando minuto dopo minuto". 

Passeggeri a Pechino (Afp)
Passeggeri a Pechino (Afp)

L'ospedale Spallanzani ha già avvertito sul rischio di nuove varianti e infatti, gli occhi sono puntati sulla sottovariante XBB.1.5 del virus, nota anche come 'Gryphon'. Tra l'altro tra i viaggiatori arrivati ieri a Roma su due voli diversi da due città minori della Cina, c'era un positivo su due. Dunque anche a Milano Malpensa è stato avviato lo screening, proprio perché - come ha specificato Schillaci - è importante capire quali varianti e sottovarianti entrano in Italia. 

"La Lombardia ci ha visto lungo, forse perché è stata la Regione che ha pagato il prezzo più alto nella prima ondata", ha detto Guido Bertolaso, assessore al Welfare dall'inizio di novembre, in una intervista al Corriere della Sera, in cui rivendica di essere stato il primo a riproporre il tampone anti-Covid a chi arriva dalla Cina. "Direi che l'esperienza conta. Lo dico da uomo abituato a gestire le emergenze. Non posso che valutare positivamente la decisione del ministro Schillaci di imporre l'obbligo. Un'iniziativa che va nella direzione della tutela della salute dei cittadini e che ci permetterà di monitorare l'evoluzione della "situazione Covid"".

Leggi anche: 

Approfondisci:

Covid, il rischio di una nuova variante. "Farmaci e vaccini le nostre armi"

Covid, il rischio di una nuova variante. "Farmaci e vaccini le nostre armi"

Pechino rassicura: "In alcune città già superato il picco"

La Cina, intanto, da un lato prova a rassicurare sull'ondata di Covid nel Paese, dall'altro chiedere agli altri Paesi misure basate sulla "scienza e appropriate". L'epidemiologo capo del Centro di controllo delle malattie, Wu Zunyou, ha assicurato che l'onda di contagi nel Paese ha già "raggiunto il suo picco" a Pechino, Tianjin e Chengdu. Pechino è stata una delle prime città a essere travolta dall'epidemia, nelle scorse settimane, dopo l'allentamento della politica "zero covid". Wu ha sostenuto che la diffusione in alcune aree - a Pechino, nelle regioni centrali del Sichuan e Chongqing, e nelle province meridionali - è stata "molto rapida".

Il portavoce del ministro degli esteri cinese Wang Wenbin ha commentato indirettamente la decisione degli Stati Uniti e e di altri paesi di richiedere test negativi per il Covid ai viaggiatori cinesi. Wang Wenbin ha precisato che le misure dovrebbero "trattare i cittadini di tutti i paesi in modo equo", facendo di fatto riferimento alla possibilità di discriminazioni.

Ecdc: "Screening dei viaggiatori dalla Cina ingiustificato"

Nonostante l'emergenza dalla Cina stia iniziando a risuonare in tutto il mondo. L'agenzia sanitaria dell'Unione Europea ritiene "ingiustificata" l'introduzione di test Covid obbligatori per i viaggiatori provenienti da Paese asiatico. L'Ecdc ha dichiarato che tali misure non sono necessarie per l'Ue nel suo complesso. L'agenzia ha dichiarato di non ritenere che l'aumento dei casi in Cina possa avere un impatto sulla situazione epidemiologica nell'UE "data la maggiore immunità della popolazione nell'Ue/See, nonché la precedente comparsa e la successiva sostituzione delle varianti attualmente in circolazione in Cina". Le potenziali infezioni importate sono "piuttosto basse" rispetto ai numeri già circolanti su base giornaliera, che i sistemi sanitari "sono attualmente in grado di gestire".