Coronavirus, Istat-Iss: "Covid-19 causa diretta di morte in 9 casi su 10"

Lo riporta il 'Rapporto sull'impatto dell'epidemia sulla mortalità'. "Malattia fatale anche in assenza di concause"

Coronavirus, ospedale Roma (Imagoeconomica)

Coronavirus, ospedale Roma (Imagoeconomica)

Roma, 16 luglio 2020 - Si può morire di coronavirus anche senza concause, sottolineano Istat e Iss nel 'Rapporto sull'impatto dell'epidemia sulla mortalità': "Il Covid-19 è una malattia che può rivelarsi fatale anche in assenza di concause". Il documento spiega che "non ci sono concause di morte preesistenti nel 28,2% dei decessi analizzati, percentuale simile nei due sessi e nelle diverse classi di età". Una percentuale che si abbassa solo nei malati dai 0-49 anni, pari al 18%. Altissima invece la mortalità dei positivi con almeno una concausa: 71,8% dei decessi, di cui il 31,3% ne ha una, il 26,8% due, il 13,7% tre o più concause. 

In 9 casi su 10 causa del decesso

Emerge quindi che in 9 casi su 10, l'89% dei decessi di persone positive al test, il Covid-19 è la causa direttamente responsabile della morte. Il rapporto Istat-Iss è basato sui principali risultati delle analisi condotte su 4.942 schede di morte delle 31.573 segnalazioni pervenute alla Sorveglianza Nazionale Integrata Covid-19 alla data del 25 maggio scorso. Quindi nell'89% di questi casi, la morte è causata dal virus, anche se spesso sovrapposto ad altre malattie preesistenti, e dalle sue complicanze. Quindi si ritiene che il decesso non si sarebbe verificato se l'infezione covid non fosse intervenuta. Nel restante 11% dei casi il decesso si può ritenere dovuto ad un'altra malattia. Il covid è comunque una causa che può aver contribuito accelerando processi già in atto, aggravando l'esito di malattie preesistenti o limitando le cure. 

Variabile età

L'età resta una variabile importante, infatti la quota di deceduti in cui Covid-19 è la causa direttamente responsabile della morte varia in base agli anni del malato: nella classe 0-49 la percentuale è dell'81%, con tendenza ad aumentare nelle classi di età successive, il massimo è a 60-69 anni, il 92% a 60-69 anni, per poi ridursi leggermente nelle ultime classi. Anche analizzando quell'11% di morti in cui il Coronavirus non è causa causa iniziale, si riscontrano differenze nelle diverse classi di età.

Almeno una concausa in 71% morti

Il 71,8% dei morti positivi al test, ha almeno una concausa. Le concause più frequenti che contribuiscono al decesso sono le cardiopatie ipertensive (18%), il diabete mellito (16%), le cardiopatie ischemiche (13%), i tumori (12%). Sotto al 10% le malattie croniche delle basse vie respiratorie, le malattie cerebrovascolari, le demenze o la malattia di Alzheimer e l'obesità.Le complicanze di Covid-19 che portano al decesso sono principalmente la polmonite (79% dei casi) e l'insufficienza respiratoria (55%). Meno frequenti lo shock (6%), la sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) ed edema polmonare (6%), le complicanze cardiache (3%), la sepsi e le infezioni non specificate (3%). Anche l'obesità, che generalmente è una causa di morte riportata di rado nelle schede di decesso, è riscontrata nel 4% delle persone decedute positive al test SARS-CoV-2.