Covid, Fiaso: +96% di bambini ricoverati e la metà ha genitori non vaccinati

Report degli ospedali sentinella. "Tra gli adulti +16,7% di no vax nei reparti ordinari e -2% di vaccinati"

Roma, 22 dicembre 2021 - Crescono i bambini ricoverati per Covid. Lo rivela il report di Fiaso (Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere) nella rilevazione effettuata ieri, 21 dicembre, nei quattro ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria dei 21 ospedali sentinella. Il numero dei baby pazienti è infatti passato da 23 a 45, con un incremento pari al 96%. Tra i piccoli degenti il 69% ha tra 0 e 4 anni mentre la restante parte del 31% ha tra 5 e 18 anni. Nessuno dei minori sopra i 5 anni era stato vaccinato con ciclo completo. Da sottolineare, tuttavia, che la metà dei bambini finiti in ospedale, precisamente il 49%, ha un genitore non vaccinato e ben il 38% ha entrambi i genitori no vax.

Bollettino Covid del 22 dicembre: casi, morti e ricoveri

"Presso l'Istituto Giannina Gaslini nella settimana 14-21 dicembre si è registrato in assoluto il maggior numero di nuovi ricoveri da inizio pandemia", spiega il Direttore generale, Renato Botti, sottolieando come il dato sia confermato anche "dagli ospedali sentinella riguardo alla prevalenza dei casi di ricovero nella fascia di età 0-4 anni, e all'elevata percentuale di genitori non vaccinati". "Analizzando più nel dettaglio i dati per fascia di età nel territorio ligure e confrontandoli con l'incidenza di tutte le nuove positività riscontrate - prosegue Botti - emerge come l'incidenza di nuovi casi nella fascia di età 0-4 anni abbia nelle ultime settimane ormai superato quella della popolazione generale nel suo complesso, a differenza di quanto in precedenza riscontrato nelle prime tre ondate, che vedevano i bambini piccoli e piccolissimi "risparmiati" in buona misura dal contagio. Nella popolazione 5-18 anni l'incidenza di nuove positività è più che doppia rispetto alla popolazione generale".

Crescono i no vax ricoverati

il report pone l'accento anche sugli adulti ricoverati in ospedale, dove a finirci sono sempre più i no vax. La rilevazione nei 21 ospedali, su un totale di 1.301 pazienti adulti, conferma il trend di crescita delle ospedalizzazioni pari al 7%, un dato simile anche se lievemente più basso rispetto a una settimana fa quando era stato registrato un aumento dell’8,5%. Netta la differenza di età fra vaccinati e non: i primi hanno in media 73 anni, i secondi 63 anni ovvero 10 anni in meno. Maggiori anche le comorbidità fra i vaccinati (73%), fra i non vaccinati, invece, il 50% dei ricoverati non soffriva di altre patologie.

Nei reparti ordinari i pazienti non vaccinati ammontano al 53%, ma nell’ultima settimana si è assistito all’aumento del 16,7% dei no vax contro una riduzione del 2% di vaccinati. Netta prevalenza di soggetti di sesso maschile fra i ricoverati, che è accentuata rispetto alla settimana scorsa ed è ancora più netta nelle terapie intensive. 

Le terapie intensive

In una settimana la crescita nei reparti intensivi è stata del 5%. Nelle terapie intensive continuano a essere estremamente diverse le proporzioni fra vaccinati e non: i no vax sono circa il 70% del totale dei pazienti in Rianimazione e sono più nettamente giovani. Anche iI range di età nei due gruppi è diverso: il più giovane no vax finito in terapia intensiva ha 21 anni, il più anziano 89, mentre fra i vaccinati il più piccolo ha 37 anni. Tra i vaccinati l’88% ha completato il ciclo vaccinale con 2 dosi da oltre 4 mesi e non ha eseguito la dose booster raccomandata.

Epidemia a due velocità

“Siamo di fronte a due epidemie: una che corre e riguarda i no vax che finiscono in rianimazione e sviluppano forme gravi della malattia da Covid; una più lenta che coinvolge i vaccinati, per lo più persone di età avanzata e con gravi patologie pregresse, e che non hanno ancora fatto la terza dose - commenta il presidente Fiaso, Giovanni Migliore -. Questo evidenzia ancora di più l’importanza della vaccinazione nella protezione dalla malattia e in particolare l’anticipazione della terza dose per i fragili. Il report degli ospedali sentinella evidenzia come anche i minori possano essere colpiti dal virus e finire in ospedale: per chi ha più di 5 anni è necessario vaccinarsi, per i bambini fino a 4 anni, invece, l’unica protezione che possiamo offrire è quella di chi li circonda e in particolare dei genitori. Vaccinarsi significa proteggere se stessi e proteggere gli altri”.