"Costruiamo un’Unione federale" La spinta dei super-banchieri

Da Visco a Knot l’invito ad armonizzare anche il sistema politico

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MILANO

Il primo a sottolineare la necessità di un’Europa federale è stato l’ex presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, aprendo i lavori di Young Factor. Un concetto che ieri, nel corso della tavola rotonda conclusiva, è stato sottolineato da i quattro governatori delle banche centrali di Francia, Spagna, Italia e Paesi Bassi. Un coro unanime anche perché altrimenti "la Bce resterà sempre capro espiatorio per tutti i Paesi", avverte il governatore italiano Ignazio Visco (foto). "In Europa – ha osservato – abbiamo molti governi e una sola banca centrale. Su questo fronte per migliorare la politica monetaria penso che sia fondamentale avere una controparte centrale", ha aggiunto, riferendosi al progetto di Unione fiscale. "Ci vorrà tempo ma è fondamentale – ha concluso –. Non sappiamo se l’Europa diventerà una federazione ma dobbiamo fare dei passi avanti". Un concetto rimarcato dal presidente della De Nederlandsche Bank. "I nostri governi – ha spiegato – erogano beni pubblici. La nostra esperienza ci ha insegnato che alcuni di questi beni pubblici, penso a cambiamenti climatici e difesa, possono essere offerti in modo più efficiente a livello europeo che nazionale. Se per questi beni pubblici occorre ricorrere al debito, allora anche questo dovrebbe essere fatto a livello europeo con l’emissione di eurobond". "Dal punto di vista della politica monetaria – ha concluso il presidente della banca centrale olandese – ci sarebbe un vantaggio aggiuntivo e questo aiuterebbe anche la trasmissione della politica monetaria, che è un tema fondamentale per noi". E, mentre a poche migliaia di chilometri, continuano a riecheggiare i venti di guerra, da Milano arriva sempre più forte la richiesta di arrivare ad un Europa sempre più federale. In tutti i campi. Non solo quello monetario.

Tommaso Strambi