Mercoledì 24 Aprile 2024

Cospito, dalla procura generale parere negativo ai domiciliari

Udienza in ospedale. Ora i giudici della Sorveglianza avranno 5 giorni di tempo per decidere. L'anarchico: "Stop digiuno se liberate altri 41 bis"

Una scritta a favore di Alfredo Cospito (Ansa)

Una scritta a favore di Alfredo Cospito (Ansa)

Milano, 24 marzo 2023 - La procuratrice generale di Milano Francesca Nanni e il sostituto pg Nicola Balice hanno dato parere negativo alla richiesta di differimento pena, con detenzione domiciliare, presentata da Alfredo Cospito, l'anarchico in sciopero della fame contro il 41 bis da oltre 5 mesi. Dopo l'udienza che si è tenuta stamani all'ospedale San Paolo di Milano, i giudici della sorveglianza avranno cinque giorni di tempo per decidere sull'istanza. 

Sono entrati nella struttura l'avvocato Flavio Rossi Albertini, i giudici della Sorveglianza Giovanna Di Rosa e Ornella Anedda, affiancati da due esperti, il procuratore generale Francesca Nanni e il sostituto pg Nicola Balice.

I medici dell'ospedale non hanno dato l'ok al trasferimento nel carcere di Opera per il videocollegamento, per poter monitorare costantemente l'anarchico, che alcuni giorni fa ha avuto un problema cardiaco, anche se le sue condizioni vengono definite stabili. Da qui comunque la decisione di tenere l'udienza in ospedale. I giudici, che hanno tempo 5 giorni per depositare il provvedimento, dovranno valutare se il suo stato di salute sia o meno compatibile con la detenzione, vagliando una serie di temi giuridici. Tra questi non il 41bis, anche se di fatto, se la pena venisse sospesa, sarebbe bloccato anche il 41bis. 

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Cartelle cliniche e relazioni dei medici saranno centrali nella valutazione dei giudici della Sorveglianza che potranno decidere di affidarsi a una perizia medico-psichiatrica per sciogliere ogni dubbio sullo stato di salute dell'anarchico in sciopero della fame da ormai cinque mesi. Ipotesi, in questo momento, piuttosto remota. Importanti, ma non vincolanti, per i giudici sono anche i pareri che arriveranno dalla procura generale di Torino e da quella nazionale Antimafia, mentre la procura generale di Milano - con la procuratrice Francesca Nanni e il pg Nicola Balice - si esprimerà oralmente in udienza. Al termine i giudici, salvo sorprese, si riserveranno. Hanno cinque giorni di tempo per decidere con un provvedimento motivato che verrà comunicato alle parti.

Il difensore dell'anarchico, Flavio Rossi Albertini, ha fatto sapere al termine dell'udienza che Cospito è pronto a porre fine alla sua protesta se gli venisse concesso "di tornare a casa" o se il tribunale di Sorveglianza "liberasse gli altri detenuti dal 41 bis" in particolare "persone anziane e malate che vogliono tornare a riabbracciare la propria moglie dopo 30 anni". 

L'anarchico ha parlato ai giudici di "provvedimenti adottati solo due giorni prima della morte di queste persone in carcere". E ha ribadito le sue ragioni perché per lui al 41bis è "impossibile vivere, è un battaglia per la vita, argomenti che ha sempre espresso nei mesi, è tanto stanco e provato". Andando a casa coi domiciliari, comunque, interromperebbe lo sciopero della fame perché potrebbe ricominciare "quelle attività che lo hanno condotto a dire che questa non era vita, quindi potrebbe leggere, studiare, ricominciare a ragionare, scrivere, partecipare a progetti editoriali". Essere in salute, ha spiegato il legale, "non vuol dire mangiare, non è un somaro per cui se mangia tanta erba vuol dire che sta bene. L'essere umano deve poter crescere intellettualmente e lo fa solo attraverso lo studio e la lettura, altrimenti non è vita".