Cospito trasferito nel carcere di Opera a Milano. "Non accetterà somministrazione di cibo"

Da Jasmine Trinca a Valerio Mastandrea, appello degli artisti contro il 41 bis per il detenuto anarchico. Meloni: "Lo Stato non si deve far intimidire". Incendiate 5 auto nella sede Telecom a Roma

Roma, 30 gennaio 2023 - Le condizioni di salute di Alfredo Cospito sono peggiorate e l'anarchico detenuto in regime di 41 bis in sciopero della fame da oltre 100 giorni è stato trasferito nel primo pomeriggio dal carcere di Sassari a quello di Opera a Milano. "Non accetterà somministrazioni di cibo e continuerà sicuramente lo sciopero della fame", ribadisce l'avvocato Flavio Rossi Albertini. "L'unica novità di questo trasferimento è che nella struttura di Opera hanno specialisti in grado di intervenire tempestivamente in caso di emergenza", aggiunge il legale.

Alfredo Cospito: a sinistra una foto del 2013, a destra del dicembre 2022 (Ansa)
Alfredo Cospito: a sinistra una foto del 2013, a destra del dicembre 2022 (Ansa)

"La tutela della salute di ogni detenuto costituisce un'assoluta priorità", ha motivato il trasferimento il ministro della Giustizia Carlo Nordio. Ma l'uomo resta al 41 bis: nel comunicato diffuso dopo il consiglio dei ministri che ha affrontato l'argomento si spiega che "per la parte di propria competenza", il ministro Nordio "ritiene di non revocare il regime di cui all'articolo 41 bis".

Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha spiegato che il 41 bis in questo caso "è stato applicato a un personaggio di discreta pericolosità, valutata tale dagli organismi competenti". "Si tratta di una persona condannata in via definitiva per gravissimi reati - ha detto ai microfoni di 'Diario del giorno' sul Tg4 -. Io non entro in discussioni se sia appropriato o meno, ma le azioni degli anarchici, che non sottovalutiamo, non condizioneranno le nostre scelte future".

A Roma, intanto, cinque auto aziendali sono state incendiate da ignoti che sono riusciti a introdursi all’interno del parcheggio esterno della sede della Telecom Italia, in via val di Lanzo 139, a Montesacro. Su una cabina elettrica è stata poi scritta con una bomboletta di vernice nera la "A" di anarchia e "No 41 Bis", mentre all’esterno del muro di cinta del parcheggio è comparsa la scritta "Black block". Gli anarchici hanno rivendicato l'azione con un comunicato: "Nelle prime ore della notte di lunedì 30 gennaio abbiamo portato avanti un'azione incendiaria contro Tim. L'attacco è stato condotto introducendoci nel parcheggio di una delle sue sedi ed appiccando il fuoco a 5 veicoli. Tim collabora attivamente al controllo sociale attraverso l'installazione della rete della fibra ottica, telecamere e braccialetti elettronici. Che lo stato assassino e i padroni sappiano che questo è solo l'inizio e più che una minaccia è una promessa".

Attori, registi e artisti sono scesi in campo per lanciare un appello al ministro della Giustizia, Nordio. "Alfredo Cospito è un detenuto anarchico in sciopero della fame da più di 100 giorni per protestare contro il 41 bis. Lo accusano di aver commesso una strage più grave di quella di Capaci e via D'Amelio. Lo accusano di un attentato che però non ha causato né morti né feriti. Per questo Alfredo ha iniziato una lotta con il suo corpo, una lotta terribile che lo sta conducendo alla morte, nella totale indifferenza di coloro che dovrebbero e potrebbero intervenire. Chiediamo di intervenire prima che sia troppo tardi". È quanto scritto nell'appello a Nordio da - tra gli altri - Valerio Mastandrea, Jasmine Trinca, Michele Riondino, Paolo Calabresi, Ascanio Celestini e i 99 Posse.

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Nella lettera si afferma che "il 13 gennaio il difensore di Cospito ha rivolto una richiesta al ministro per revocargli il 41 bis, il ministro ha trenta giorni per decidere, nella sua inerzia e indifferenza i giorni scorrono inesorabilmente e Alfredo potrebbe morire da un momento all'altro. La lotta di Alfredo ci chiama a ragionare sul senso di umanità e di utilità delle leggi del nostro paese, sull'evidente dismisura tra reato e pena. Per questo Alfredo Cospito è pronto a morire. Non si tratta solo di una vicenda personale o di buonismo, ma di affermare un principio. Per questo chiediamo al Ministro e alle istituzioni di intervenire prima che sia troppo tardi", è la conclusione.

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I 30 giorni di tempo che Nordio ha per rispondere all'istanza avanzata dal difensore di Cospito per chiedere la revoca del regime del carcere duro disposto nei suoi confronti per quattro anni scadono il 12 febbraio. Trascorsi i termini, e in assenza di una risposta da parte di via Arenula, il ricorso viene considerato respinto. Sull'istanza finita all'attenzione del ministro Nordio, nei prossimi giorni, si esprimerà con un parere la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo. 

Pd: "Evitare morte"

Anche il Pd è intervenuto sul caso e tramite la vicepresidente del Senato e responsabile giustizia del Pd, Anna Rossomando, ha chiesto di "evitare la morte". "Alle forze dell'ordine e alla magistratura va la nostra solidarietà, ma nel caso di Cospito non si tratta di indietreggiare di fronte a violenze e intimidazioni, si tratta di salvaguardare la sua salute ed evitare che muoia in carcere. Per questo, come dice anche il garante nazionale dei detenuti, va trasferito in una struttura più idonea, ed è necessario che con urgenza le istituzioni preposte valutino se permangono le condizioni per la sua detenzione al 41 bis", sono state le parole della vicepresidente. 

Nordio: "Sua salute è nostra priorità"

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in relazione al caso Cospito ha affermato che "la tutela della salute di ogni detenuto costituisce un'assoluta priorità". In una nota spiecga che il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, su espressa indicazione dei medici dell'Asl di Sassari, ha disposto il trasferimento di Alfredo Cospito nella Casa circondariale di Milano Opera.