Cosmo annulla i concerti: "Artisti traditi dai politici"

Il cantautore aveva chiesto eventi live liberi con Green pass e tamponi. "Ho parlato con il ministro, ma senza certezze è impossibile organizzare"

Cosmo

Cosmo

Era tutto pronto per la ‘Prima festa dell’amore’ che avrebbe portato Cosmo in una grande tenda per tre giorni, l’1, il 2 e il 3 ottobre a Parco Nord a Bologna, con lo spettacolo ispirato al suo ultimo album, La terza estate dell’amore. Appuntamento lanciato prima dell’estate con l’obiettivo di dare il segnale di una ripartenza possibile della musica dal vivo in piedi, senza distanziamento ma con l’obbligo del Green pass o del tampone. A inizio mese, Cosmo aveva scritto anche al governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini (che gli aveva risposto) sperando in un’apertura che permettesse lo svolgimento degli show dal vivo. Ma, evidentemente, i tempi del pop e quelli della burocrazia non coincidono, le decisioni del governo sull’argomento tardavano ad arrivare, sino a quando, ieri, con una lettera pubblicata sui social, l’artista di Ivrea, uno dei più originali e amati protagonisti della nuova musica italiana, si è visto costretto ad annullare le date. Troppo rischioso, dice l’artista, per una produzione così imponente, aspettare il 30 settembre quando l’esecutivo deciderà sul tema delle capienze.

Cosmo, lei ci sperava, biglietti quasi esauriti, prenotazioni di alberghi da tutta Italia, invece…

"Invece ha prevalso il totale disinteresse nei confronti del settore della musica dal vivo. Ormai siamo considerati dei mostri da isolare. I giovani, i concerti, il ballo sono universi che chi ci governa non ha alcun interesse a far ripartire. Ci hanno detto che la campagna vaccinale va benissimo, che il Green pass è uno strumento utile, ma poi non ci permettono di utilizzare questi strumenti per far ritrovare ai ragazzi il piacere di stare insieme, di condividere emozioni e socialità, il vero valore aggiunto di un concerto".

Lei aveva parlato con il ministro della Cultura Franceschini.

"Non è stata una telefonata particolarmente costruttiva, e mi dispiace, perché io sono uno che ha sempre creduto nel dialogo. Gli ho detto che vedo un accanimento ideologico nei confronti dei concerti e del ballo, che le decisioni del governo sono frutto di un pregiudizio grave nei nostri confronti. Lui ha negato, ma vediamo tutti cosa succede negli stadi – attenzione, se li frequentassi sarei il primo a comportarmi cosi – o nei treni regionali, con i pendolari ammassati. Ma sembra che gli untori siamo solo noi"

Si spengono non solo la musica, ma anche le energie...

"Siamo davvero al paradosso. Se il Green pass e i vaccini sono davvero utili – e io sono assolutamente favorevole alla vaccinazione – perché non permettere lo svolgimento di un concerto in uno spazio che può contenere 15mila persone, con una continua areazione, e che ne avrebbe ospitate 3mila? Qualcosa non torna. E iniziamo a pensare che non sia solo un fatto di protocolli, ma di punti di vista diversi, inconciliabili sul concetto di ‘cultura’. Concetto al quale, per chi ci governa, la musica dal vivo, non appartiene"

E adesso?

"Io continuo, nonostante tutto, a essere ottimista e a sperare che il 30 settembre ci dicano che i vaccini e tutte le misure adottate funzionano e che, quindi, sia possibile programmare avvenimenti senza i limiti attuali di capienza e con gli spettatori in piedi. Noi siamo pronti a riproporre la nostra Festa dell’Amore nel primo settimana possibile. Ma, almeno per quel che mi riguarda, il tempo del dialogo con le istituzioni è finito. Adesso aspettiamo delle risposte".