Così Macron oscura l’Italia in Europa

Sofia

Ventura

Emmanuel Macron alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, a un anno dall’invasione dell’Ucraina, ha tratteggiato ieri un nuovo profilo, già intravisto una decina di giorni fa all’Eliseo, ospiti Zelensky e Scholz. Insieme a loro è stato protagonista dell’apertura dell’evento. Dopo un sorprendente cancelliere che ha invitato a inviare i tank agli aggrediti, ha preso la parola con un intervento lontano dai suoi "ma anche" e dalle sue attitudini negoziali. Ha prospettato un’Europa della difesa e più armata, capace di coinvolgere Paesi di altri continenti nella risposta alla Russia, la cui azione ha definito neocoloniale, imperialista e fonte di "squilibrio e disordine".

Naturalmente questa Europa ha come protagonista la Francia, oltre alla Germania. La Francia che, tramite il suo presidente, nel giugno del ’22 ha lanciato la Comunità politica europea, una realtà più ampia dell’Unione e richiamata nel suo discorso da Macron, che contestualmente ha annunciato di voler organizzare a Parigi una "conferenza sulla difesa aerea dell’Europa". Insomma, il presidente francese ha prospettato un nuovo protagonismo dell’Europa, ma anche suo. Trascinato da Draghi con Scholz a Kiev, ora pare voler essere lui il trascinatore.

Intanto Meloni è rimasta a casa con l’influenza, l’ha sostituita il ministro Tajani, ma scorrendo temi e protagonisti della Conferenza l’Italia risulta pressoché assente. Nelle stesse ore, il tedesco Weber ha annullato l’incontro degli eurodeputati del Ppe previsto a Napoli, dopo le parole di Berlusconi su Zelensky. Una piccola tempesta perfetta. L’asse franco-tedesco si rafforza, Macron cerca un nuovo protagonismo e l’Italia inanella gaffe e sgarbi (dopo il mancato video a Sanremo Zelensky è intervenuto al Super Bowl e al Festival di Berlino), oltre a rivelarsi un alleato fragile viste le simpatie di parte della sua maggioranza di governo. Se non si cambia passo, la marginalità rischia davvero di trovarsi dietro l’angolo.