diSilvia Santini
SIROLO (Ancona)
È stato il luogotenente Giuseppe Esposto, comandante del Norm (nucleo operativo e radiomobile) dei carabinieri di Osimo, a condurre la serata "febbrile", circa quattro ore di ricerche per fermare l’algerino prima che potesse essere troppo tardi. I carabinieri della stazione osimana, guidati dal tenente colonnello Luigi Ciccarelli, hanno agito prontamente per acciuffare il presunto killer e ce l’hanno fatta in tempo record.
Comandante Esposto, com’è andata l’operazione?
"Abbiamo cercato di non perdere un minuto perché sapevano che anche uno in più avrebbe fatto la differenza. È stato davvero faticoso ma grazie a un lavoro certosino ce l’abbiamo fatta. Avevamo paura che uscisse dai confini, ogni minuto era fondamentale per agire".
Che cosa è stato determinante?
"Alcuni di noi sono tornati in servizio dalle ferie per creare una vera e propria task force per trovarlo. Le telecamere ocr della videosorveglianza comunale sono state fondamentali per rintracciare l’auto, una Opel Zafira di colore scuro, la cui targa era ben visibile. I filmati sono stati estrapolati nel giro di pochissimo. Una volta dato un nome all’uomo in fuga, sono stati messi sotto controllo i segnali gps dei cellulari della coppia e triangolata l’area".
Siete andati in sopralluogo?
"Nel frattempo siamo stati a casa sua a Jesi, dove la coppia convive insomma, e a bussare a quelle dei parenti, dei suoceri e dei genitori, che sono rimasti stupiti del fatto che lo stessimo cercando e comunque non sapevano dove fosse".
Dove portavano i segnali dei telefoni?
"I segnali portavano a Falconara. Una volta nelle vicinanze i militari hanno proseguito le ricerche a piedi. Abbiamo visto la macchina parcheggiata e dopo pochissimo lui. La fidanzata era a pochi metri. Pare proprio fossero andati a pesca. Dal video in cui si mostra la cattura dell’algerino si sente distintamente l’uomo esprimere incredulità nell’apprendere che il ragazzo era morto. È lui stesso a dire: ’Cosa ho fatto?’ e uno dei nostri militari a rispondere: ’Hai ucciso un ragazzo’".
Come proseguono le indagini adesso?
"Portato in caserma e interrogato si è avvalso della facoltà di non rispondere e ieri mattina all’alba è stato condotto nel carcere di Montacuto dove si trova a disposizione dell’autorità giudiziaria. La dinamica esatta dell’uccisione è da ricostruire, cosa è davvero successo in via Cilea, le botte, la rissa con il coinvolgimento anche di altri, e poi, appunto, il momento fatale dell’uccisione".