Mercoledì 24 Aprile 2024

Così chic da far girare la testa Icona delle donne contro le molestie

Ci ha lasciati una vera diva del cinema: portò nell’Italia delle maggiorate il fascino sfuggente del Nord . In Tv condusse la prima trasmissiome tutta femminile e denunciò le avance di produttori e colleghi

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di Piero Degli Antoni

L’angelo sexy. Catherine Spaak nel mondo del cinema ha incarnato la figura della ragazza candida e chic ma seducente al tempo stesso, una figura rara in Italia, che infatti aveva dovuto importarla dal Belgio. Nata nel 1945 in una famiglia di attori e sceneggiatori, più uno zio primo ministro, Catherine Spaak era arrivata da noi a soli 15 anni, e qui aveva trovato – come lei stessa aveva dichiarato più volte – la sua vera patria. Ingaggiata prima da Alberto Lattuada per Dolci inganni, ma esplosa definitivamente con il Sorpasso (1962, era la figlia di Gassman che lui maldestramente cerca di abbordare in spiaggia senza riconoscerla) e con L’armata Brancaleone (1966), aveva portato nel nostro Paese – che fino a quel momento aveva prediletto le maggiorate provocanti – il fascino ambiguo e sfuggente della femmina nordica, ghiaccio fuori e fuoco dentro.

Al di là dello stereotipo di femmina elegante e raffinata, ma allo stesso tempo dal torbido fascino misterioso, Catherine Spaak era una donna intelligente e coraggiosa, curiosa e definita. La sua seconda carriera è stata televisiva, e qui forse ha acquistato la sua più vasta popolarità. Tre anni di Forum (1985-88) poi 15 di Harem (1988-2002), forse la prima trasmissione autenticamente femminile, fatta da donne e dedicata alle donne, della tv italiana. Nel 2015 la parentesi infausta dell’Isola dei Famosi, da cui fuggì il primo giorno: "Mi avevano ingannato con promesse non mantenute".

D’altronde Catherine Spaak, cresciuta in un clima internazionale lontano dalle piccolezze della provincia italiana, era stata una pioniera del "Me Too", quando ancora il MeToo non esisteva. Denunciò le sconvenienti avance di produttori e colleghi già negli anni Settanta, ma il suo atto d’accusa cadde nel vuoto, anzi molte attrici dichiararono che quelle molestie erano capitate solo a lei. "Quando ero sposata con Johnny Dorelli un ricco imprenditore gli fece una proposta indecente: per avermi per una notte era disposto a regalargli una cartiera. Lui sorrise e rispose: due cartiere".

Il coraggio e la schiettezza non le sono mai mancate, fiera paladina dell’orgoglio femminile denunciò di essere stata cacciata da Forum perché aveva rifiutato le avance di un alto dirigente Finivest, così come fece nomi e cognomi dei colleghi che l’avevano molestata. A cominciare da Vittorio Gassman che, sul set di Brancaleone (lei aveva 21 anni) iniziò a sussurrarle nell’orecchio un torrente di parole con la doppia z, in modo che, al momento di pronunciare la battuta, lei cadesse in un lapsus scurrile, tra le risate di tutta la troupe (Monicelli compreso). O come Ugo Tognazzi (con cui stava girando La voglia matta, 1962) che, mentre le dava un passaggio in auto, allungò le mani. Lei reagì in modo veemente, lui frenò, aprì la portiera e la buttò giù dalla macchina.

Una donna dalla vita privata turbolenta. Arrivata in Italia giovanissima, proprio sul set della Voglia matta aveva conosciuto Fabrizio Capucci (fratello dello stilista). Colpo di fulmine, nozze nel 1963 e nascita e una figlia, Sabrina. Ai tempi del matrimonio viveva con lui nella casa dei Capucci, che per lei divenne presto asfissiante. Giovanissima, inesperta, prese la figlia neonata e cercò di scappare in patria. La famiglia la denunciò e Catherine venne fermata alla frontiera di Bardonecchia e riportata indietro dai carabinieri. Finita in tribunale, le venne tolta la figlia. "Le hanno detto che l’avevo rifiutata, e da allora il nostro rapporto non si è più ricomposto".

Poi un altro matrimonio con Johnny Dorelli nel 1972 da cui nasce il figlio Gabriele, altre nozze con l’architetto Daniel Rey e ultimo matrimonio nel 2013 (finito nel 2020) con Vladimiro Tuselli. Ormai emarginata dal mondo della tv (tranne un’apparizione a Ballando con le stelle), all’inizio del 2020 la malattia irrompe tremenda nella sua vita: la colpisce un’emorragia cerebrale gravissima, "non riuscivo più a camminare e non vedevo niente". Lunghi mesi di riabilitazione per riprendersi completamente. Ma Catherine non nasconde nulla, e con un coraggio non comune nel mondo dello spettacolo racconta la propria infermità: "Non c’è niente di cui vergognarsi". Qualche tempo di tranquillità e poi, l’altra sera una seconda crisi, contro cui anche la gagliardia della bella attrice non può nulla.

Buongusto, garbo, ricercatezza e disinvoltura sono la scia nobile e gentile che Catherine ha lasciato dietro di sé. Un tocco di classe che ci mancherà.