Giovedì 18 Aprile 2024

Cosa ci aspetta nel 2023 L’obiettivo è fare scoppiare la pace Solo così ripartirà la ripresa

I costi dell’energia stanno diminuendo: l’inflazione potrebbe abbassarsi facendo raffreddare i tassi di interesse

Migration

di Antonio Patuelli *

MILANO

La guerra russo-ucraina rende ancor più complesse le previsioni: occorre costruire le prospettive del 2023 a cominciare dalla pace, anche con l’intervento di garanzia dell’Onu. Ciò favorirà anche una più solida ripresa dello sviluppo in ogni parte del mondo direttamente o indirettamente coinvolta nel conflitto.

I costi dell’energia stanno diminuendo prima delle previsioni e potrà ridursi l’inflazione, evitando nuove crescite dei tassi e i rischi di recessione. Il 2022 è stato determinante per superare l’eccessiva dipendenza dell’Europa da un solo fornitore e la troppo lenta spinta per le energie rinnovabili. La crisi energetica è di straordinario stimolo per investimenti per migliori qualità della vita e tutela dell’ambiente.

La guerra in Ucraina e l’emergenza energetica sono veri e forti stress test per l’economia, rallentano i commerci internazionali e i movimenti delle persone. Il mondo finanziario è fra i più esposti ai rischi e lo confermano gli incerti andamenti dei mercati nel 2022. L’auspicato “scoppio della pace” e la ricostruzione dell’Ucraina porteranno nuove spinte alle attività economiche e fiducia nei mercati, come spesso avviene nei dopoguerra. Le banche hanno resistito alla pandemia e al primo anno della guerra ucraina e sostenuto l’economia. Se la guerra continuasse, il 2023 sarebbe a rischio di recessione in vari settori.

All’Unione Europea servono altri passi in avanti, dopo i rilevanti nella pandemia e i parziali nell’energia. Servono iniziative per rendere omogenee le legislazioni connesse al mercato unico, oggi frequentemente diverse e che non favoriscono la crescita comune. L’Unione bancaria rappresenta uno dei settori più avanzati dell’Ue: la Vigilanza unica e le norme promosse da Eba e Bce hanno fatto compiere molti passi avanti. Invece il “terzo pilastro”, la garanzia unica europea dei depositi (oggi garantiti dai Fondi interbancari nazionali), non è progredito, impedito da inammissibili condizioni di alcuni Stati a carico dei debiti pubblici di altri Stati. Il vero “terzo pilastro” dell’Unione bancaria, più che mai necessario e possibile, consiste negli indispensabili Testi Unici europei innanzitutto in diritto bancario, finanziario e penale dell’economia, riforme che non costano e che favorirebbero la maggiore integrazione bancaria ed economica e la crescita di banche europee di dimensioni competitive con i giganti americani e asiatici.

Il 2023 porterà a un chiarimento in Italia anche sulle prospettive del tanto discusso Mes, il “fondo salva Stati”. Lontani dalle polemiche politiche, occorre responsabilmente essere consapevoli della necessità di avere conti in ordine, senza eccessi di debito pubblico, per evitare di ricorrere ai vari strumenti eccezionali salva Stati (non c’è solo il MES). Il Parlamento italiano dovrà valutare anche quanto il MES può concorrere a proseguire la costruzione dell’Ue.

È in corso una rivoluzione tecnologica, accelerata dalla fase più acuta della pandemia, che ha contribuito a mutare le abitudini: il lavoro in parte a distanza, le riunioni sempre più in videoconferenza, gli acquisti anche on line cambiano volto anche a città e campagne. La rivoluzione tecnologica è irreversibile, anche se talune abitudini precedenti potranno sopravvivere o addirittura parzialmente riprendersi. Nella rivoluzione tecnologica, i servizi di pagamento sono fra gli elementi più connettivi, indispensabili a distanza e sempre più utilizzati. Negli Usa l’evoluzione tecnologica nei pagamenti è avanzata prima: americani sono i principali circuiti mondiali di pagamento.

Anche in Italia sono stati effettuati ingentissimi investimenti tecnologici, finanziari, bancari, ecc. per sistemi di pagamento sempre più diversi, innovativi e competitivi. Debbono essere sempre rispettati gli investimenti effettuati e la libertà di scelta di ciascuno per ogni pagamento. Già nel 2012 venne insediato in Italia un Tavolo di confronto fra i protagonisti dei settori economici e le Autorità anche di Vigilanza bancaria e di concorrenza del mercato.

La legge di Bilancio per il 2023 ha deliberato la costituzione di un nuovo Tavolo fra i protagonisti dei sistemi di pagamento e degli altri settori economici, in presenza delle Autorità. Il Tavolo porterà ad un trasparente chiarimento sulle diversità e complessità dei sistemi di pagamento, sulla catena di differenti soggetti che li assicurano: tecnologici, circuiti internazionali e nazionali, emittenti, distributori, consumatori e percettori.

La concorrenza e l’innovazione hanno progressivamente ridotto i diversi costi delle transazioni elettroniche, mentre sussistono anche costi per la gestione del contante. Il Tavolo servirà a chiarire equivoci e a rendere ciascuno più consapevole dei problemi altrui e potrà favorire evoluzioni, rispettando i ruoli di ogni impresa e le libere scelte di ciascuno. Ogni modernizzazione nei sistemi di pagamento ha prodotto problemi iniziali, poi superati, come nell’Ottocento, quando alle monete metalliche si affiancarono le banconote. Nessuno può, infatti, bloccare le innovazioni e l’avvenire.

*Presidente Associazione

Bancaria Italiana