Mercoledì 24 Aprile 2024

Cortei da Milano a Bologna Oggi scattano nuovi presidi

Ancora accuse da Fratelli d’Italia al Pd ("Inchino ai mafiosi"). I democratici replicano con le denunce. Il Viminale mette sotto protezione i sottosegretari Delmastro e Ostellari e il vice del Copasir Donzelli

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di Elena G. Polidori

ROMA

Fratelli d’Italia che parla di "inchino ai mafiosi" dei parlamentari del Pd. Il Pd che annuncia querele e richieste di risarcimento danni. O – addirittura – di rivolgersi direttamente al capo dello Stato, Sergio Mattarella, mentre alla Camera prende forma il richiesto Gran Giurì: lo presiederà il grillino Sergio Costa insieme con i deputati Fabrizio Cecchetti (Lega), Annarita Patriarca (FI), Roberto Giacchetti (Azione-Iv) e Alessandro Colucci (Noi moderati), ma intanto i protagonisti dello scontro parlamentare finiscono sotto scorta.

Il caso Cospito, insomma, anzichè perdere mordente, vede accrescersi la tensione su un piano più politico che si sta abbattendo progressivamente – e con forza crescente – su Palazzo Chigi e su Giorgia Meloni. La premier, fino all’altro giorno, è riuscita a mantenere un profilo basso, quasi di distacco sulla vicenda, ma ieri alla fine è intervenuta per fare un appello trasversale alle forze politiche a "non dividersi sulle minacce anarchiche. Lo Stato italiano è sotto attacco, uniamoci. Altre persone sono sotto scorta – ha aggiunto la presidente del Consiglio – e questa non è mai una vittoria, ma su questo risponderò volentieri domani" (oggi, ndr). Insomma, la premier continua a difendere i suoi fedelissimi: per lei – poiché l’indagine interna ha rivelato che quei documenti erano sì a divulgazione limitata, ma non secretati – Delmastro e Donzelli possono rimanere al loro posto, a meno che dalle indagini della Procura – nate da una denuncia di Angelo Bonelli – non emergano novità rilevanti.

Allo stesso tempo, però, si rende conto che quell’invito a stemperare il clima più che una esortazione è un obbligo, sia per uscire dall’impasse in cui il governo si è trovato dopo la bagarre in aula di inizio settimana, ma anche per venire incontro a pressioni che sarebbero arrivate, con rigorosa moral suasion, dal presidente della Repubblica. La scorta, intanto, ieri è stata assegnata ai due sottosegretari alla Giustizia, Delmastro e Ostellari, ma anche allo stesso Giovanni Donzelli. Dopo il rafforzamento della vigilanza sui luoghi sensibili, d’altra parte, è stato ritenuto di alzare il livello di attenzione per prevenire possibili azioni violente degli anarco insurrezionalisti nei confronti di soggetti che, direttamente o indirettamente, possono essere collegati alla vicenda Cospito; entro il 12 febbraio il ministro della Giustizia Carlo Nordio dovrà infatti decidere in merito all’istanza di revoca del carcere duro presentata dal legale, ma lo scontro tra FdI e Pd prescinde ormai dalla sorte di Cospito, con una sfida alla premier che ieri è stata lanciata dal segretario uscente dei dem, Enrico Letta: "I nostri deputati sono sotto linciaggio da parte di deputati di FdI che risponderanno delle loro calunnie nelle sedi opportune; il capo del governo continua a tacere, e quindi acconsente?".

A rispondere è stato, in qualche modo, il sottosegretario Delmastro. In un’intervista con il Biellese, giornale della sua città, l’esponente di FdI ha parlato di "inchino ai mafiosi" fatto dai parlamentari del Pd in visita al carcere di Sassari dov’era rinchiuso Cospito. Diffamazioni per il Nazareno, al solo scopo di "nascondere le gravissime responsabilità di Delmastro e Donzelli" mentre il leader grillino, Giuseppe Conte propone una via d’uscita alla Meloni: "Dica ai due ‘Fratelli d’Italia’ Delmastro e Donzelli di dimettersi dal ministero della Giustizia e dal Copasir. È l’unica soluzione".