Corre nei boschi e trova un tesoro archeologico

S’imbatte per caso in gioielli dell’Età del Bronzo. Gli esperti: valore immenso, la proprietaria dei preziosi era una donna di alto rango

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di Riccardo Jannello

Saranno gli esperti a dare un valore al ritrovamento casuale di un tesoro nella foresta di Alingsas, in Svezia, fatto da un appassionato di orienteering, la corsa con bussola e cartina nata proprio in Scandinavia all’inizio del Ventesimo secolo. Il corridore, Tomas Karlsson, stava studiando un nuovo percorso per farne una mappa quando si è imbattuto in quella che in un primo momento ha pensato fosse della paccottiglia: invece era ben altro. Quando ha capito che non erano resti di un qualche macchinario – ha pensato a una lampada sversata consapevolmente nel bosco – ha avvertito le autorità che hanno mosso gli archeologi dell’università di Goteborg, la città sulla costa orientale della Svezia vicina al luogo del ritrovamento. C’erano anelli, collari, bracciali, oggetti in terracotta, cavigliere, fermagli per abiti. Il ritrovamento è di metà aprile, la risposta degli esperti di ieri: il materiale appartiene a quello che nella classificazione di Oscar Montelius è il sesto periodo dell’Età del bronzo nordica, fra il 750 e il 500 avanti Cristo.

La proprietaria era "una donna di alto rango di quel periodo", secondo quanto hanno dichiarato all’università. L’equipe del professor Johan Ling, docente di archeologia, ha effettuato dei rapidi scavi nei dintorni e ha dissotterrato una cinquantina di oggetti. Quelli trovati a una maggiore profondità erano in uno stato di conservazione migliore, mentre quelli individuati da Karlsson devono avere suscitato l’interesse degli animali che popolano quei boschi.

"Lì per lì pensavo che fossero nuovi o comunque dei falsi", ha dichiarato il fortunato atleta. L’università di Goteborg cercherà di capire ancora di più sull’età del bronzo che in Scandinavia è arrivata dopo quella dell’Europa centrale e i cui ritrovamenti più importanti sono il Tumulo di Haga nei pressi di Gamla Uppsala e la Tomba del Re di Kivik, località che distano centinaia di chilometri da Alingsas. I tesori archeologici scoperti per caso sono numerosi, ancora di più quelli che vedono protagonisti veri e propri "cacciatori" amatoriali che cercano la fortuna della vita, come è accaduto Mel Fisher che al largo di Key West, Florida, ha scoperto il galeone spagnolo seicentesco "Atocha" all’interno del quale c’erano preziosi per diverse centinaia di milioni di dollari.

A mani vuote sono invece rimasti tre fratelli agricoltori bulgari che nel 1949 che nell’argilla del loro0 terreno a Panagyurishte trovarono oggetti in oro, vasi, tazze e piatti, sei chili di roba risalente a più di 2000 anni fa e parte del tesoro dei re traci. Ma essendo il valore ancora sconosciuto non hanno avuto neppure una lira. Mentre pochi spiccioli sono finiti in tasca agli operai che nel 1840 stavano riparando l’argine del Cuerdale, nel Lancashire, Inghilterra, e si imbatterono in 40 chilogrammi di lingotti d’argento, monete e gioielli risalenti ai Vichinghi. Il tesoro è al British Museum, gli scopritori hanno avuto un penny e un encomio scientifico con il quale il pane non si compra.