Coronavirus Veneto, Zaia: "Tamponi per tutti"

Il governatore insiste sulla sua linea: "Vo' è il paese più sano d'Italia"

Tamponi

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Venezia, 17 marzo 2020 - Il Veneto punta al modello "tamponi per tutti". L'obiettivo è quello di tracciare chiunque sia positivo al Covid-19, in particolare le persone cosiddette "asintomatiche", che non rimanendo isolate continuano a diffondere il virus.  Una strategia che sembra avere funzionato in Corea del Sud, dove le autorità hanno testato centinaia di migliaia di persone, anche controllando i loro spostamenti tramite i telefonini e la tecnologia satellitare.

Il governatore Luca Zaia - con 2743 positivi, 498 ricoverati, 156 in terapia intensiva (più 20 da ieri) e 69 decessi al bollettino della Regione del 16 marzo -  in diretta Facebook ha annunciato di voler passare dagli attuali 3.210 tamponi al giorno a 11.330:  "La partita dei tamponi è per noi irrinunciabile, mi spiace che ci sia qualcuno che dice che stiamo sbagliando tutto, ma noi ce ne strafreghiamo".  Dunque tamponi per tutti, cominciando dal personale sanitario. Finora in regione sono stati eseguiti 35mila esami, dei quali 31.125 risultati negativi. 

Non c'è ancora intesa Veneto-Governo

Non è ancora il via alla campagna dei "tamponi di strada", davanti ai supermarket, ma intanto parte lo screening allargato deciso autonomamente da Palazzo Balbi, nonostante la cautela dell'Iss, che invita a seguire le regole dell'Oms. "Capisco che si parli di Oms - ha tagliato corto Zaia - ma io il 'signor' Oms non l'ho mai visto qui, in trincea". "Questi - ha rincarato - sono gli stessi che ci dicevano che le mascherine non servivano, che non hanno detto subito che la 'razione K' per l'emergenza era rappresentata da: respiratori, mascherine, ossigeno.

Al momento non ci sono intese tra Veneto e Governo, o altre Regioni, sui tamponi 'diffusi'. "Tutti i modelli sono validi - risponde Zaia - Eviterei contrapposizioni e confronti tra i modelli. Sono scelte, e ogni Regione, Lombardia compresa, fa scelte legittimamente, in base al proprio territorio e organizzazione sanitaria". 

Vo', il paese più sano d'Italia

Così Vo', il paese in provincia di Padova tra le prime zone rosse d'Italia, è diventato un esempio virtuoso:  "Vo' è la prova provata che il sistema dei tamponi funziona, se riuscissimo a fare i tamponi a tutti, ma non ci riusciremo mai. Vo' ha avuto i primi due casi abbiamo fatto i tamponi a tutti su mia volontà, perché i professoroni dicevano che era sbagliato, abbiamo fatto 3.000 tamponi, alla fine della contabilità sono tati 66 casi positivi, di gente che non c'entrava niente con i primi due contagiati. I 66 li abbiamo isolati per 14 giorni, alla fine abbiamo portato a casa 6 positivi. Ora Vo' è il posto più sano d'Italia".