Coronavirus in Veneto, Rt risale a 1,63. Ira di Zaia: "Tso per i positivi"

Il governatore della Regione preoccupato anche se i numeri dei nuovi contagi restano bassi. Focolaio in Trentino: 8 kosovari positivi

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Venezia, 3 luglio 2020 - In Veneto l'indice Rt (il tasso di contagiosità) del Coronavirus sale a 1,63 e il governatore Luca Zaia promette per la prossima settimana una nuova ordinanza restrittiva "per inasprire le regole" sulla prevenzione. "Io non so a chi fare i complimenti", afferma il presidente della Regione in conferenza stampa, esprimendo sconforto per i comportamenti irresponsabili di alcuni cittadini. 

"Siamo passati dal rischio basso al rischio elevato - continua -. Se continuiamo ad andare in giro senza mascherina negli assembramenti e a pensare che i complottisti abbiano ragione, o che questo virus riguardi solo alcune fasce d'età... State preparando la culla per il neonato e quando tornerà forte qui non ce n'è per nessuno", insiste Zaia ricordando che prima in Veneto l'indice era 0,43. Quindi, aggiunge, "se continuiamo di questo passo non domandatevi neanche piu' se il virus torna in ottobre perché è già qui. Ora il caldo probabilmente ci da' una mano ma con le prime brezze autunnali...".

Zaia spiega anche che sono cinque i nuovi casi positivi, che hanno portato a 52 isolamenti fiduciari a Vicenza, 37 a Verona e un caso positivo nel padovano. Il governatore ha anche ricostruito poi l'assurdo caso di un paziente 0 che ha riportato focolai Covid-19 in Veneto. Quest'ultimo sarebbe un imprenditore vicentino tornato positivo da un viaggio in Bosnia, ha organizzato feste private, partecipato a funerali, negato di sottoporsi ad un tampone e poi negato un ricovero, continuando (da positivo) a svolgere vita lavorativa e sociale normale e mentendo su colleghi e compagni di viaggio. "Se uno commette un reato così grande come l'andare ad infettare delle persone e mettere a rischio la loro vita deve pagare solo una multa di mille euro? Ripeto che deve essere fondamentale un Tso (Trattamento Sanitario Obbligatorio, ndr.), non possiamo far decidere al paziente se farsi curare o meno", tuona Zaia. 

"Ho chiesto ai direttori sanitari di denunciare alla Procura ogni volta che vedono qualcosa che non fa. Il governo prenda in mano la situazione, e invito il ministro Speranza, per fare un Dpcm o qualcosa per cui i positivi da curare e i contatti da isolare sono due attività da gestire con fermezza se serve - dice ancora il presidente della Regione Veneto - E' fondamentale che ci sia un ricovero coatto, deve esserci un Tso, non possiamo stare li' a discutere con chi non si vuole farsi curare".

Focolaio in Trentino

Intanto a Predazzo in Trentino è stato individuato un nuovo focolaio di Coronavirus. Sono 8 le persone trovate positive al tampone. Tutte fanno parte della comunità kosovara presente nel paese della Val di Fiemme. I test hanno riguardato 23 persone e 8 sono risultate positive al Covid-19. Secondo quanto riferito dal direttore del Dipartimento di prevenzione, Antonio Ferro, "il contagio è partito da un cittadino kosovaro rientrato in Trentino lo scorso 14 giugno che non ha rispettato l'obbligo di notifica all'ente sanitario locale al suo rientro in Italia e non ha effettuato l'isolamento domestico obbligatorio per le persone provenienti dai Paesi extra Unione Europea". L'uomo durante quello che doveva essere il periodo di quarantena ha partecipato ad una festa della comunità kosovara di Predazzo. Per il mancato rispetto delle disposizioni di legge è stato segnalato all'autorità giudiziaria.