Mercoledì 24 Aprile 2024

Coronavirus, accordo sul vaccino italiano. "In autunno i test sull'uomo"

Intesa tra Takis e Rottapharm Biotech per lo sviluppo del Covid-eVax. Intanto il vaccino Oxford Italia-Gb sarà sperimentato anche in Brasile

Coronavirus, analisi in laboratorio (Ansa)

Coronavirus, analisi in laboratorio (Ansa)

Roma, 3 giugno 2020 - Nuovo passo in avanti, forse decisivo, verso il vaccino italiano contro il Coronavirus. Raggiunto oggi l'accordo di collaborazione tra le aziende biotech del nostro Paese Takis e Rottapharm Biotech per lo sviluppo di quello che è stato denominato Covid-eVax. L'intesa consentirà di procedere "già in autunno" ai primi test sull'uomo.

L'accordo

Nel dettaglio, Rottapharm Biotech mette a disposizione di Takis le sue competenze nello sviluppo di farmaci innovativi e il supporto finanziario fino ad almeno il completamento della fase I/II dei test clinici. I primi 3 milioni di euro sono stati concordati in precedenza sui programmi in corso, la produzione dei quantitativi necessari alla fase 1-2 dei test è già partita. "Il programma di sviluppo - osservano le due aziende - prevede ora il completamento degli studi di laboratorio e la produzione del primo quantitativo del vaccino, già partita per arrivare al primo studio clinico in autunno".

Il vaccino

Si chiama Covid-eVax e si basa sull'iniezione di un frammento del materiale genetico del virus nel muscolo, dove promuove la sintesi di una porzione della proteina Spike, ossia della proteina che il nuovo coronavirus utilizza per aggredire le cellule. E' questo il processo tramite cui viene stimolata la reazione immunitaria nell'organismo che si traduce sia con la produzione di anticorpi sia con l'attivazione di cellule del sistema immunitario.

La tecnica dell'elettroporazione - che consiste in lievi e brevi stimoli elettrici - rende più efficiente il processo, favorendo il passaggio del materiale genetico nelle cellule in maniera semplice, rapida e senza effetti collaterali. Sulla tecnologia dell'elettroporazione la Takis collabora da anni con l'azienda italiana Igea, il cui elettroporatore è già disponibile in oltre 200 ospedali in Europa. Le tre aziende insieme stanno collaborando per realizzare un sistema in grado di permettere una diffusione più ampia e capillare.

Il vaccino Oxford Italia-Gb

Intanto si apprende che partirà a giorni In Brasile, oltre che in Inghilterra, la fase 2-3 di sperimentazione del vaccino Italia-Gb, al quale sta lavorando l'Università di Oxford in collaborazione con l'azienda Advent Irbm di Pomezia. Saranno coinvolti 5000 volontari sani in Gb, già selezionati, e altrettanti in Brasile.  La fase 3 sarà dunque duplicata in Brasile poiché l'attuale più bassa circolazione del virus in Europa rende più complesso per gli scienziati controllare l'efficacia del candidato vaccino.