Coronavirus, spostamenti necessari. Spesa fuori porta e ritorno a casa: la guida

Il ministero dell’Interno chiarisce quando è possibile uscire dal proprio comune. Rientro alla residenza non sempre garantito: bisogna muoversi meno possibile

Coronavirus, controlli di polizia (Ansa)

Coronavirus, controlli di polizia (Ansa)

Roma, 25 marzo 2020 - In quella che è ormai una Babele di norme, ieri il ministero dell’Interno ha emanato una nuova circolare, firmata dal capo di gabinetto del Viminale, Matteo Piantedosi, per chiarire alcuni punti del decreto varato dal premier Conte domenica su attività aperte e soprattutto sugli spostamenti vietati. Su quest’ultimo fronte, il divieto alle persone di spostarsi "dal comune in cui attualmente si trovano", tranne che "per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute", si legge nella circolare, "persegue la finalità di scongiurare spostamenti in ambito nazionale, eventualmente correlati alla sospensione delle attività produttive, che possano favorire la diffusione dell’epidemia".

Rimangono tuttavia consentiti i movimenti effettuati "che rivestano carattere di quotidianità o comunque siano effettuati abitualmente in ragione della brevità delle distanze da percorrere. Rientrano, ad esempio, in tale casistica gli spostamenti per esigenze lavorative in mancanza, nel luogo di lavoro, di una dimora alternativa a quella abituale, o gli spostamenti per l’approvvigionamento di generi alimentari nel caso in cui il punto vendita più vicino e/o accessibile alla propria abitazione sia ubicato nel territorio di altro comune".

Per quanto riguarda le aziende, la cui attività non è stata sospesa dall’ultimo Dpcm, queste sono tenute a comunicare al prefetto "le imprese e le amministrazioni beneficiarie dei prodotti e servizi attinenti alle attività consentite", nonché "la ricorrenza delle condizioni previste dalla norma per la prosecuzione dell’attività". La comunicazione non è dovuta qualora si tratti di attività finalizzata ad assicurare un "servizio pubblico essenziale". Al prefetto spetta "una valutazione in merito alla sussistenza delle condizioni attestate dagli interessati, all’esito della quale potrà disporre la sospensione dell’attività laddove non ravvisi l’effettiva ricorrenza delle condizioni medesime".

Il meccanismo delineato dal decreto, sottolinea Piantedosi, "non introduce una forma di preventiva autorizzazione da parte" del prefetto ma, "legittima la prosecuzione delle attività di cui trattasi sino all’adozione di una eventuale sospensione". Per tutti questi adempimenti, sono in arrivo moduli dedicati per le comunicazioni tra le aziende e il prefetto.

1. CONFINI TERRITORIALI

Bisogna rimanere nel proprio municipio

Dal 22 marzo è vietato a tutte le persone di trasferirsi o spostarsi dal comune in cui si trovano. L’obiettivo è scongiurare spostamenti in ambito nazionale, anche correlati alla sospensione delle attività produttive, che possano favorire la diffusione dell’epidemia.

2. MOTIVI ACCETTATI

Lavoro, salute e assoluta urgenza

Ci sono solo tre eccezioni alla norma che, da domenica scorsa, impedisce ai cittadini di spostarsi tra un comune e l’altro: comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza  ovvero per motivi di salute. Le motivazioni dello spostamento vanno indicate nell’autocertificazione.

3. RITORNO A CASA

Non è più previsto, ma ci sono eccezioni

Da domenica il rientro al proprio domicilio non è più previsto tra le ragioni che possono permettere di lasciare il proprio comune. Ma ci sono eccezioni: se una persona lavora e non ha una dimora alternativa a quella abituale, può fare ritorno a casa. 

4. NODO ACQUISTI

Conta il punto vendita più vicino a casa

La spesa andrebbe fatta nei punti vendita del comune in cui ci si trova. Tuttavia, spiega la circolare del Viminale, ci si può spostare per l’approvvigionamento di generi alimentari se il punto vendita più vicino e/o accessibile alla propria casa sia in un altro comune.

5. AEROPORTI E STAZIONI

Ci si può andare a recuperare i parenti

Rientra nelle esigenze di ’assoluta urgenza’ anche lo spostamento di chi si reca all’aeroporto, al porto o in stazione per trasferire i propri congiunti presso la loro abitazione: un caso che ha interessato molti nei giorni scorsi, chiarito lunedì dal prefetto Gabrielli.

6. ANIMALI E SPORT

Si può far uscire il cane. Attività motoria minima

Si può uscire di casa per portare fuori gli animali domestici. Allo stesso modo è ancora possibile fare attività motoria, ma rimanendo nei dintorni della propria abitazione e riducendola al minimo indispendabile, e sempre mantenendo le distanze di sicurezza.

7. LUOGHI DI CULTO

Restano aperti, ma niente funzioni

I luoghi di culto attualmente possono rimanere aperti, ma bisogna evitare assembramenti e mantenere le distanze. Sono invece sospese le funzioni civili e religiose, compresi i funerali. La sospensione, quindi, riguarda tutti i riti, comprese le messe. 

8. SOCIALITÀ 

Parenti e amici, no alle visite

Le norme vigenti limitano gli spostamenti al minimo necessario: non si può quindi andare a trovare familiari, parenti e amici. Impossibile anche andare a tagliarsi i capelli, al bar o al ristorante: tutti questi esercizi sono già stati chiusi prima ancora della ’stretta’ di domenica.

9. QUARANTENA

Nessuna eccezione: si resta a casa

Chi è in quarantena e chi è risultato positivo al virus non può uscire di casa per alcuna ragione. Nell’autocertificazione bisogna dichiarare "di non essere sottoposto alla misura della quarantena e di non essere risultato positivo al Covid-19".

 

AUTOCERTIFICAZIONE Il link per il download della app AutoCert19 per chi possiede un dispostivo mobile Apple: https://onelink.to/autocert19.