Roma, 22 maggio 2020 - La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina annuncia "regole chiare" e un protocollo ad hoc "che sarà chiuso a breve" su come riapriranno le scuole a settembre, ma sarà il quadro epidemiologico a fare il bello e il cattivo tempo. Bocciata la proposta della didattica mista, metà a scuola e metà a casa, si ragiona non solo sul come fare scuola – la didattica a distanza non sparirà, ma sarà destinata agli alunni delle superiori – ma anche sul dove.
Tra le ipotesi la possibilità di fare lezione in cinema, musei, teatri, oratori o anche all’aperto fin quando la stagione lo consentirà. Siccome le aule non basteranno, dovendo ridurre le classi in micro gruppi per prevenire i contagi, un’ipotesi è quella di fare accordi tra scuole ed enti locali per farsi assegnare spazi inutilizzati.
Proprio sulla riapertura delle scuole a settembre e sul reclutamento dei precari i sindacati – Cgil, Cisl, Uil e Snals – sono sul piede di guerra e parlano di sciopero. Ammonta a un miliardo il fondo per la gestione del rientro a scuola, ma la prima contestazione è che le risorse non siano sufficienti. E poi c’è il concorso, i sindacati parlando di "una selezione con le crocette sui quiz" nella quale "gli anni di lavoro non conterebbero: l’unica strada giusta e rispettosa dei precari è di procedere alla selezione per titoli". Dunque, "la tregua è finita, la Cgil scuola non esclude lo sciopero. Il governo non creda che è tutto a posto" attacca il segretario generale Francesco Sinopoli.
Ma anche i presidi hanno espresso preoccupazioni sulle responsabilità che dovranno affrontare a settembre, per non parlare del rischio, già paventato, che non si trovino i presidenti, gli unici esterni, delle commissioni di maturità. Compensi bassi, poca chiarezza sulle responsabilità in caso di contagio e rischi per la salute tra le cause della scarsezza di auto candidature. "Stiamo lavorando – ha detto la Azzolina in audizione alla Camera – per far sì che non ricada tutto sulle spalle dei presidi e che si possa tornare a scuola in sicurezza. Ci saranno regole chiare e anche flessibili rispetto alle caratteristiche di ciascun istituto".
Dal primo settembre partiranno le attività di recupero per chi è stato promosso: si prevedono entrate e uscite scaglionate e, forse, anche una rimodulazione degli orari riducendo ogni lezione da 60 a 45 minuti per meglio organizzare il tempo scuola. Il concorso straordinario per l’assunzione dei docenti precari infiamma anche la politica: la ministra Azzolina e il suo partito, il M5s, vuole un concorso per titoli ed esami mentre, con sfumature diverse, Pd, Leu e Lega chiedono che, data l’emergenza, l’esame sia solo per titoli.
I Dem, col capogruppo al Senato Andrea Marcucci, si spingono a definire "comprensibili le ragioni" dei sindacati per lo sciopero. I tempi sono stretti, perché il decreto scuola scade il 7 giugno, e per oggi è in programma una riunione (slittata ieri a causa del Cdm) tra il premier Conte, la ministra Azzolina e i capigruppo della maggioranza per sciogliere i nodi.