Coronavirus, il bollettino di oggi, 26 aprile. I dati della Protezione civile

Le ultime news e gli aggiornamenti. I morti sono 260, dato più basso dal 15 marzo. Tornano ad aumentare i malati. In Lombardia netto calo dei decessi, ma risalgono i casi, anche a Milano. Franco Locatelli (Css): "Il test sierologico non darà una patente di immunità"

Coronavirus, l'ospedale di Casal Palocco (foto Ansa)

Coronavirus, l'ospedale di Casal Palocco (foto Ansa)

Roma, 26 aprile 2020 - Bollettino della Protezione civile. Anche oggi l'appuntamento quotidiano con i dati sull'andamento dell'epidemia di Coronavirus in Italia. Resi noti i numeri su contagi, attualmente positivi, morti e guariti. Particolare attenzione, come sempre, alla Lombardia, che resta la zona più colpita: oggi luci e ombre. Intanto prende forma la fase 2, per la ripartenza dal 4 maggio.

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I numeri del 26 aprile

Il totale delle persone che hanno contratto il virus a oggi è 197.675, con un incremento di 2.324 nuovi casi. Il numero totale di attualmente positivi è di 106.103, con un incremento di 256. Tra gli attualmente positivi 2.009 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 93 pazienti. 21.372 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 161 pazienti rispetto a ieri. 82.722 persone, pari al 78% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Rispetto a ieri i deceduti sono 260 (il dato più basso dal 15 marzo) e portano il totale a 26.644. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 64.928, con un aumento di 1.808 persone.

Lombardia

Sono in forte calo i decessi in Lombardia, mentre i contagi sono in crescita rispetto alle 24 ore precedenti. Il totale dei positivi in regione è 72.889, con un aumento di 920 mentre ieri i nuovi casi erano stati 713. I decessi sono 13.325 con un aumento di 56, mentre ieri erano stati 163. Continuano a calare i posti letto occupati nei reparti degli ospedali: in terapia intensiva sono 706, con un calo di 18 (ieri -34), mentre negli altri reparti ci sono 8481 con un calo di 8 (ieri -302). Sono i dati resi noti dalla Regione Lombardia. Risale a Milano la curva dei contagi. Dopo il timido calo di nuovi casi, ieri, oggi il numero dei positivi sale a 18.371 in provincia (+463) e a 7.788 in città (+241). Il 25 aprile erano stati conteggiati da Regione Lombardia +219 casi in provincia di cui +80 a Milano città.

Emilia-Romagna

Nelle ultime 24 ore in Emilia-Romagna si sono registrati 241 casi in più di contagio e 39 nuove morti, un terzo delle quali sono nelle residenze per anziani. I nuovi decessi riguardano 17 uomini e 22 donne, portando il dato complessivo a 3.386. Dall'inizio della crisi sanitaria da coronavirus si sono registrati 24.450 casi di positività, quindi con aumenti fra i più bassi registrati più volte negli ultimi giorni. I tamponi hanno raggiunto quota 146.146 (+5.045). Ancora in calo i casi positivi attivi, e cioè il numero di malati effettivi. I pazienti in terapia intensiva sono 245 (-1 rispetto a ieri). E diminuiscono quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-23).

Pdf: i numeri nelle regioni

Provincia per provincia

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Test sierologici, 4 milioni entro maggio

"Entro fine maggio la Abbott conta di distribuire in Italia 4 milioni di test", comunica l'azienda farmaceutica americana vincitrice del bando indetto dal governo per la fornitura di test sierologici in Italia. "Il nuovo test ha dimostrato specificità e sensibilità superiori al 99% 14 giorni o più dopo l'insorgenza dei sintomi", specifica la Abbott annunciando che in un migliaio di laboratori di tutta Italia sarà possibile analizzare fino a 200 test per ora. "I test sono comunque disponibili già da domani mattina", annuncia l'azienda, anche se il bando prevede che siano nei laboratori dal 4 maggio. 

Il test sierologico "servirà per definire bene quella che è stata la diffusione epidemica del virus nelle varie regioni del Paese, nelle differenti fasce di età e anche tenendo conto di profili lavorativi, ma non darà una patente di immunità, questo deve essere detto in maniera molto chiara e tanti studi ancora devono essere fatti per meglio definire più compiutamente e caratterizzare la risposta immunitaria al virus". Così il presidente del Css, Franco Locatelli, alla trasmissione 'Mezz'ora in più' su Rai3.

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