Coronavirus Napoli, ristoranti pieni e folla sul lungomare

De Magistris: "Non chiudo, se siamo in zona gialla non puoi obbligare la gente a non uscire". Più di 30 in un bar a festeggiare il compleanno: multa di 800 euro al locale più 4 giorni di chiusura. De Luca: "Situazione difficile, ma possiamo governarla"

Lungomare di Napoli il 7 novembre (Ansa)

Lungomare di Napoli il 7 novembre (Ansa)

Napoli, 7 novembre 2020 - Un sabato di sole, temperature dolci e qualcuno che fa addirittura il bagno. Napoli non sembra temere l'avanzata del Coronavirus. La Campania, d'altra parte, è in zona gialla, quella meno a rischio. Perché? non fare una bella passeggiata sul lungomare. E, difatti, tutti rigorosamente con mascherina, ecco che i napoletani affollano la zona. I ristoranti sono pieni, il traffico è talmente intenso da risultare - a tratti - paralizzato. Ma tutto secondo le regole. 

Folla sul lungomare di Napoli

Quasi tutto. Sempre nella città partenopea, sono state identificate oggi 22 persone delle oltre 30 che stavano festeggiando un compleanno in un bar. Al locale è stata inflitta una multa da 800 euro, più quattro giorni di chiusura per violazione delle misure anti Covid. L'infrazione riscontrata durante i controlli, sempre più serrati, nel centro storico.  I poliziotti hanno anche accertato che la titolare non aveva esposto, all'ingresso dell'esercizio commerciale, il cartello riportante il numero massimo di persone ammesso nel bar.

De Magistris

"Se io chiudo il lungomare non è che la gente si butta a mare, la gente andrà su via dei Mille, se chiudi via dei Mille andrà su via Toledo, se chiudi via Toledo va su piazza Plebiscito, se chiudi piazza Vanvitelli va su via Luca Giordano". E' questa la linea del sindaco di Napoli Luigi De Magistris, ribadita su Sky Tg 24.  "Possiamo chiudere solamente quelle aree che le forze di polizia e l'Asl ci segnalano come aree che, nonostante tutto, ci sia una particolare concentrazione", spiega il primo cittadino ricordando che "Napoli ha circa un milione e mezzo di persone al giorno, la città è piccola". Questo, secondo lui, "significa scaricare solamente sulle forze di polizia, sui sindaci e anche un po' sui cittadini".

Quindi incalza il Governo: "Se a Napoli la situazione è drammatica dal punto di vista sanitario come sembra, è il governo, come scritto giustamente nel dpcm, che deve individuare con correttezza che colore abbiamo". Perché "se siamo gialli, non puoi obbligare la gente a non uscire".

De Luca

Situazione "delicata", ma "abbiamo tutte le possibilità per governarla". Il governatore Vincenzo De Luca non nasconde le criticità della Campania. Ma, allo stesso tempo, si dice convinto che "avendo fatto prima il lavoro che andava fatto per prevenire fenomeni davvero drammatici" si possa gestire la crisi. "Ora abbiamo bisogno di essere uniti - dice in un post su Facebook -, di essere responsabili e di avere anche l'orgoglio campano e napoletano per questa battaglia che stiamo conducendo con onore".