Coronavirus, ecco chi trasgredisce. E cosa rischia

Dal padre che compra la playstation per i figli agli amici che da Napoli vanno a Zocca per vedere la casa di Vasco. Ma la multa è salata

Coronavirus, controlli di polizia sugli spostamenti (Ansa)

Coronavirus, controlli di polizia sugli spostamenti (Ansa)

Roma, 11 marzo 2020 - Se il coronavirus non fosse un'emergenza serissima - anzi una pandemia, puntualizza l'Oms - sarebbe quasi divertente andare a spulciare nei casi da bestiario di chi ha sgarrato ai precetti dell'ordinanza #tuttiacasa. E che da Nord a Sud hanno costretto al superlavoro le forze dell'ordine, chiamate a verificare autocertificazioni e spostamenti immotivati. 

Il bestiario degli irresponsabili che escono di casa

Oltretutto gli irresponsabili non trasgrediscono per motivi gravi: si va da chi non può fare a meno del calcetto a chi -come un 48enne di Genova - esce dopo aver litigato con la fidanzata (difficile sopportarsi, confinati in casa, come testimonia il boom di divorzi in Cina dopo la quarantena), per non parlare dei 5 ragazzotti che, desiderando una "vita spericolata" si sono messi in viaggio da Napoli per andare in pellegrinaggio alla casa di Vasco Rossi a Zocca, nel Modenese. Ancora, c'è chi va a prostitute e chi fa il giro larghissimo per andare al supermercato. La proibizione di uscire non ha fermato il padre di Sacile (Pordenone) coi nervi a fior di pelle che ha spiegato alla polstrada: "Sto andando a comprare la Playstation per i miei figli, gli serve per trascorrere le prossime tre settimane chiusi in casa". 

Ancora, nel Savonese un gruppo di ragazzi è stato pizzicato dai carabinieri mentre giocava a calcetto in un campo pubblico, e a  Castiglione in Teverina (Viterbo) il gestore di un locale è stato denunciato per aver organizzato la visione di una partita di calcio creando all'interno del locale un'elevata concentrazione di persone. A Fabrizia (Vibo Valentia) nella sanzione è incappato un consigliere comunale titolare di una sala scommesse tenuta aperta nonostante i divieti. A Potenza, il sindaco, Mario Guarente, ha chiesto alle forze dell'ordine di intervenire nel parco fluviale del Basento, per applicare sanzioni ai cittadini che formano gruppi mettendo in pericolo la salute pubblica. 

Cosa rischia chi infrange le norme del decreto

Tutti i fenomeni sopra elencati sono stati denuncia per violazione dell'articolo 650 del Codice penale ("Inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità"), come previsto dal decreto per il contenimento dell'infezione, e hanno dovuto pagare una multa fino a 206 euro, ma sono previsti anche tre mesi di reclusione.

Concorso colposo in epidemia

Poi c'è chi rischia molto di più, come l'inserviente dell'ospedale di Sciacca, positivo al Covid-19, che faceva tranquillamente la spesa in un supermercato invece di rimanere in autoisolamento. La Procura ha aperto una inchiesta per concorso colposo in epidemia e inosservanza delle normative disposte per far fronte all'emergenza. L'inchiesta è nata dopo una denuncia e la magistratura ha avvisato del caso l'autorità sanitaria.  Il reato di epidemia colposa è punito fino a 12 anni.

Le regole di Borrelli, Viminale e polizia

E se il susseguirsi di norme varate negli ultimi giorni ha creato disorientamento e incertezza su cosa si può o non si può fare, oggi ci ha pensato il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, a sottolineare che "anche chi esce a piedi deve avere l'autocertificazione". Decaloghi sui comportamenti corretti sono stati diffusi da Viminale e polizia, anche sui social, chiarendo che "è severamente vietato ogni spostamento sull'intero territorio nazionale", a parte quelli motivati da "comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, salute".