Mercoledì 24 Aprile 2024

Covid, anestesisti: raddoppio ricoveri in 7 giorni. Federfarma: carenza bombole d'ossigeno

L'allarme: "Aumenteranno anche le terapie intensive. Ragionevole un lockdown nazionale". In Piemonte +25% in ospedale rispetto al picco della primavera

Una postazione di triage a Milano (Ansa)

Una postazione di triage a Milano (Ansa)

Roma, 9 novembre 2020 - Il contagio da Coronavirus corre e da più parti si invoca un lockdown duro, come quello della scorsa primavera. Ultima in ordine di tempo l'Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri (Aaroi). "Ci attendiamo un raddoppio dei ricoveri ospedalieri e in terapia intensiva nella prossima settimana se il trend non muterà, e in attesa degli eventuali benefici derivanti dalle misure dell'ultimo dpcm che potranno però evidenziarsi non prima di altri 10 giorni", afferma all'Ansa il presidente  Alessandro Vergallo. Le terapie intensive "sono già sotto pressione. A fronte di ciò e dell'assenza di una medicina territoriale, la proposta di lockdown nazionale - rileva - è a questo punto ragionevole".

Vergallo spiega che i ricoveri ospedalieri e dunque anche quelli in terapie intensiva "purtroppo aumenteranno fino a quando le misure più restrittive dell'ultimo dpcm non porteranno gli auspicati effetti positivi, ma per vederli ci vorranno ancora una decina di giorni". Intanto, "a trend epidemico invariato - sottolinea - finora abbiamo visto appunto un raddoppio dei casi in media ogni 10 giorni". Se dunque "pensiamo a una proiezione a breve termine, la situazione appare al limite. Le terapie intensive - dice ancora - iniziano ad essere in crisi per il superamento della soglia limite del 30% di posti letto occupati per malati Covid". 

Ma la crisi, precisa Vergallo, "riguarda l'intero sistema ospedaliero, per l'enorme pressione cui è sottoposto in questo momento". Tale situazione, continua il presidente dell'Aaroi, "è dovuta anche al fatto che la Medicina del territorio, che coinvolge circa 50mila medici di base, non sta funzionando". Dunque, "visto che dalla Medicina del territorio non sta arrivando aiuto concreto e visto che gli ospedali cominciano a essere saturi - conclude - la proposta della Fnomceo ci sembra a questo punto ragionevole. Si tratta di una proposta che accogliamo a malincuore per le implicazioni che ha, ma allo stato in cui siamo è ragionevole".

L'appello di medici e infermieri: "Lockdown subito"

Piemonte: ricoveri +25% rispetto al picco della primavera

Intanto crescono i ricoverati negli ospedali del Piemonte sono il 25% in più rispetto al picco della scorsa primavera nelle degenze ordinarie o di terapia sub intensiva. Nella terapia intensiva, invece, il picco dei mesi scorsi verrà raggiunto tra una settimana, con 400-450 pazienti, se la crescita dei contagi sarà lineare. A snocciolare i dati è il coordinatore dell'area, Dea Gian Antonio Cibinel, nell'incontro della Commissione Sanità della Regione con i responsabili del Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive. Nelle ultime due settimane la media dei pazienti in attesa di ricovero nei pronto soccorso è stata di 450-500. 

Federfarma: "Carenza bombole d'ossigeno per malati Covid"

"Abbiamo avuto notizie dal territorio che si stanno verificando carenze nella disponibilità di bombole di ossigeno nelle farmacie per le cure domiciliari di pazienti Covid", afferma all'Ansa il presidente di Federfarma Marco Cossolo. "Stiamo approfondendo la situazione e valutando il da farsi", aggiunge. Questa mattina una segnalazione era arrivata da Napoli. "Da una decina di giorni è fortemente aumentata la richiesta. Nella mia farmacia da sabato non ho più bombole di ossigeno e la carenza è seria"., spiegava Michele Di Iorio, ex presidente della Federfarma provinciale e attualmente componente del Consiglio dell'associazione dei farmacisti titolari partenopei, all'AdnKronos Salute. Il problema è legato anche al fatto che diversi pazienti "trattengono i contenitori a casa, senza restituirli, anche se non ne hanno immediato bisogno".