Coronavirus, in Italia 31.506 contagi e 2.503 morti. Tutti i dati del 17 marzo

Rezza (Iss): "Il picco? Battaglia a singhiozzo". Mattarella: "Unità nella Costituzione". Messaggio di Conte su Facebook. Autocertificazione, c'è un nuovo modulo

Una tenda per il triade a Cremona (ImagoE)

Una tenda per il triade a Cremona (ImagoE)

Roma, 17 marzo 2020 - Il bilancio del Coronavirus in Italia sale a 31.506 casi positivi (compresi guariti e deceduti). Lo fa sapere nel suo bollettino odierno la Protezione civile specificando che il totale dei malati attualmente è 26.062 (2.989 in più). Sale il numero dei morti: 345 nelle ultime ventiquattr'ore, per un numero complessivo di 2.503. Le persone guarite sono invece 2.941 (192 in più rispetto al giorno precedente). Il capo della Protezione civile Angelo Borrelli ha anche specificato che sono 2.060 i malati ricoverati in terapia intensiva, 209 in più rispetto a ieri. Di questi 879 sono in Lombardia. "Il dato di oggi è nel trend, la prossima settima avremo un riscontro sui risultati delle misure prese per il contenimento", ha aggiunto Borrelli.

Da registrare il caso del bimbo di 5 mesi positivo al Covid-19 che è ricoverato all'Ospedale Bambino Gesù di Roma dal 5 marzo. Anche un altro bambino risultato contagiato è ricoverato nella struttura sanitaria romana. Intanto il Viminale ha diffuso un nuovo modulo per l'autocertificazione in caso di spostamenti.

Tutti i dati dalle regioni

Nel dettaglio i casi attualmente positivi sono 16.620 in Lombardia, 4.000 in Emilia-Romagna (dato rivisto al rialzo dalla Regione rispetto alla tabella della Protezione civlie qui sotto), 2.488 in Veneto, 1.302 nelle Marche, 1.764 in Piemonte, 1.024 in Toscana, 661 in Liguria, 550 nel Lazio, 423 in Campania, 347 in Friuli Venezia Giulia, 368 nella Provincia autonoma di Trento, 282 nella Provincia autonoma di Bolzano, 320 in Puglia, 226 in Sicilia, 192 in Umbria, 216 in Abruzzo, 112 in Calabria, 115 in Sardegna, 134 in Valle d'Aosta, 19 in Molise e 20 in Basilicata.

Tutti i dati dalle province

Lombardia

Scendendo nel dettaglio delle regioni, la più colpita resta la Lombardia dove i casi positivi sono 16.620 (+1.971 ieri erano 14.469) e i decessi sono 1.640 (+220 rispetto a ieri quando se ne contavano 1.420).  Secondo quanto riferito l'assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, i ricoverati in ospedale sono 6.953 (+782), in terapia intensiva 879 (+56), mentre in totale i posti in terapia intensiva per pazienti Covid ora sono 1.030.

Emergenza Bergamo, ospedale da campo in fiera

A Bergamo è sempre più emergenza: sono tutti occupati gli 80 letti di terapia intensiva riservati ai pazienti ricoverati in gravi condizioni per il Coronavirus all'ospedale Papa Giovanni XXII. Per questo motivo l'Associazione nazionale alpini schiererà il suo ospedale da campo all'interno dell'area dell'Ente Fiera. Intanto, ;dodici nuovi posti letto< per malati di Covid-19& sono stati ricavati in un reparto di degenza che finora non era stato toccato dalla riorganizzazione sempre all'ospedale Papa Giovanni XXIII. E mentre il sindaco Giorgio Gori dice che "molte persone muoiono in casa", preoccupa la morte di due lavoratori delle Poste in provincia di Bergamo: entrambi avevano "lavorato fino a pochi giorni fa, uno in un centro di recapito e l'altro in un ufficio postale di due comuni della provincia di Bergamo". A Lodi è deceduto il segretario provinciale dei medici di famiglia,

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Emilia Romagna

Salgono a 4.000 i casi di positività al Covid-19 in Emilia Romagna, 478 in più rispetto a ieri. È quanto comunica la Regione, specificando che i campioni refertati sono passati da 13.096 a 14.510. Crescono a 134, ieri erano 88, le guarigioni, 117 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”. In crescita però i decessi passati da 346 a 396: 50, quindi, quelli nuovi.

Marche, altri 127 contagi

Arcuri: "Obiettivo raddoppiare le terapie intensive"

"Noi abbiamo 5.300 posti di terapia intensiva in Italia, siamo tra i paesi che ne hanno di più ma sono drammaticamente pochi - ha detto Domenico Arcuri, commissario straordinario all'emergenza, a Di Martedì -. Abbiamo comprato 4950 nuovi ventilatori, l'obiettivo è raddoppiare in tutto il territorio italiano i posti di terapia intensiva. Li abbiamo comprati con una gara Consip, dovunque nel mondo, anche grazie alle tante donazioni di tutte le aziende italiane che mostrano vicinanza alla comunità italiana". I dispositivi verranno collocati in base all'emergenza, prima in Lombardia, poi in Emilia, Marche, Piemonte Veneto.

Rezza (Iss) sul picco dell'epidemia

Quanto ci sarà il picco dell'epidemia? La risposta è complessa in questa fase. "Non ha senso parlare di picco dell'epidemia se lo facciamo a livello nazionale - Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell'Iss -. Bisogna vedere di che parte d'Italia si parla perché in Lombardia, siamo in una situazione di incidenza massima nel bresciano e bergamasco mentre abbiamo superato per ora il peggio nel lodigiano. Sarà una battaglia a singhiozzo e ogni volta che l'epidemia accelera in qualche parte d'Italia dobbiamo reagire". Intervistato a Circo Massimo su Radio Capital, spiega: "Non è possibile fare previsioni perché l'infezione è diffusa a macchia di leopardo. Inoltre la fuga di decine di migliaia di persone al Sud potrebbe portare un incremento dei casi questa settimana. Se le Regioni del Sud avranno preso precauzioni forse l'incremento potrà essere contenuto".

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Mattarella. appello all'unità

Il presidente della Repubblica intanto ha annullato tutte le cerimonie pubbliche per "la giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'Inno e della Bandiera".  Su sito del Quirinale si legge: "Il clima di difficoltà, di incertezza e di sofferenza che stiamo vivendo rende ancora più stringente la necessità di unità sostanziale di tutti i cittadini attorno ai valori costituzionali e ai simboli repubblicani". 

Conte, messaggio su Facebook

"Oggi stiamo affrontando una nuova prova. Difficilissima. Sono tanti gli italiani che in queste ore versano lacrime per la perdita di un familiare, che vivono l'angoscia di un ricovero, che soffrono per la lontananza dei propri cari, per la chiusura della propria attività commerciale, per l'incertezza del futuro. Ebbene, che tutti sappiano che lo Stato è al loro fianco, non li lascerà soli". Lo scrive il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, su Facebook in occasione del 159 esimo anniversario dell'Unità d'Italia. "Lo Stato non è solo strutture e istituzioni. Lo Stato siamo noi: 60 milioni di cittadini che lottano insieme, con forza e coraggio, per sconfiggere questo nemico invisibile", aggiunge.

"Mai come adesso l'Italia ha bisogno di essere unita. Sventoliamo orgogliosi il nostro Tricolore. Intoniamo fieri il nostro Inno nazionale. Uniti, responsabili, coraggiosi", dice il premier. "159 anni fa veniva proclamata l'Unità d'Italia. Da allora il nostro Paese ha affrontato mille difficoltà, guerre mondiali, il regime fascista. Ma gli italiani, con orgoglio e determinazione, hanno sempre saputo rialzarsi e ripartire. A testa alta".

Di Maio: quarantena per chi rientra

Luigi Di Maio, in una riunione alla Farnesina, dopo aver sentito i suoi omologhi alla Salute e al Mit, ha detto che "bisogna prevedere di mettere in quarantena anche gli italiani che rientrano in questi giorni dall'estero. E' una misura a mio avviso necessaria per la loro stessa salute e, naturalmente, per la salute pubblica di tutti. Occorre valutare ogni provvedimento precauzionale volto a contenere sempre di più la diffusione del virus. Sono misure stringenti ma necessarie".

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