Coronavirus Italia, il bollettino del 17 aprile. Mai così pochi nuovi malati

Altri 575 morti, 3.493 nuovi casi (in calo). Si allenta ancora la pressione sul sistema sanitario. La conferenza stampa nella sede della Protezione Civile da ora sarà solo due volte alla settimana. I dati verranno pubblicati ogni giorno sul sito

Roma, 17 giugno 2020 - Solo 355 nuovi malati di Covid-19 nel nostro Paese. E' il dato più basso dal 2 marzo, ieri erano stati 1.189. Le notizie, finalmente buone, emergono dal bollettino della Protezione Civile. Anche oggi Angelo Borrelli ha fatto il punto sull'epidemia di Coronavirus in Italia. E subito dopo ha dato un annuncio che cambierà, probabilmente, la quotidianità di molti italiani. Stop alla conferenza stampa giornaliera: i dati aggiornati sul virus verranno pubblicati sul sito della Protezione Civile ogni 24 ore, ma il punto presso la sede di via Virtochiano avverrà solo due volte alla settimana: il lunedi e il giovedì alle 18. Nessuna variazione al programma di incontri con gli organi di informazione del commissario straordinario per l'emergenza Antonio Arcuri (martedì e sabato alle 12) e quello con gli esperti dell'Iss il venerdì alle 12. 

Coronavirus, i dati di oggi

Torna a scendere, seppur lievemente, la curva dei contagi: i nuovi casi sono 3.493, mentre ieri erano stati 3.786. Un lieve calo accompagnato dal record dei guariti in un solo giorno: 2.563 (ieri 2.072), che ha portato il totale a 42.727. Un dato che spiega l'incremento così limitato dei nuovi malati, con gli attualmente positivi che sono a oggi 106.962. Non scende, invece, il numero dei morti: sono 575 nelle ultime 24 ore (ieri 525), con il totale che sale a 22.745. 

La differenza tra contagiati e positivi

Ci sono invece buone notizie per il sistema sanitario: è il giorno del calo più marcato dei ricoveri: quelli ordinari sono addirittura 1.107 in meno, scendendo a 25.786 totali. Un numero che non si vedeva dal 27 marzo. Quelli in terapia intensiva diminuiscono di 124 unità, con il totale a 2.812 (solo due settimane fa erano oltre 4.000 i posti letto occupati). Sono 78.364 i malati in isolamento domiciliare. Infine, nuovo record di tamponi eseguiti in un giorno: 65.705, contro i 60.999 di ieri. Questo significa che la percentuale dei positivi sui test effettuati tocca nuovi minimi, intorono al 5,35% (dal 6,2% di ieri). 

I dati regione per regione

I dati provincia per provincia

 

Locatelli

Al fianco di Borrelli oggi c'era Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità. Oltre a ribadire cautela e attenzione in vista della "fase 2", Locatelli ha posto l'attenzione sui numeri dell'epidemia al centro e al sud. "Essere riusciti a impedire la diffusione del contagio in quelle regioni è un dato ormai solidamente corroborato", ha detto. "Oggi ben 13 tra regioni e province autonome hanno un numero di decessi inferiore a due cifre, addirittura due regioni senza casi fatali". 

Lombardia

Arrivano dopo il bollettino nazionale, questa volta, i dati della Lombardia. Dovevano essere comunicati alle 17.40, come accade da oltre un mese a questa parte, ma sono stati illustrati nella conferenza stampa delle 18.30. E dicono che sono scesi sotto quota 1.000 i ricoverati in terapia intensiva. I positivi sono 64.135 (+1041), +241 decessi

Le news di oggi

Procedono in ordine sparso le Regioni sul tema ripartenza. Quelle del Nord premono per bruciare le tappe, con Zaia (Veneto) che vorrebbe "riaprire tutto" già il 4 maggio. Fa eccezione la Lombardia, con il governatore Fontana che anche oggi ha ribadito come il via libera fra poco più di due settimane debba avvenire solo con l'ok della scienza. E proprio l'Istituto Superiore di Sanità, sulla fase 2, invita ancora una volta a usare "cautela". Tema caldo, in proposito, quello delle uscite dei bambini nei parchi. E' in atto un vero e proprio scontro tra politica e scienza, con la ministra per la Famiglia Bonetti che oggi risponde al numero uno dell'Iss Brusaferro, dopo che questi ieri aveva lanciato l'allarme sul "rischio boomerang per i nonni". Intanto, il governatore De Luca avvisa: "Se il Nord rompe le righe, chiudiamo la Campania".  Si fa così largo l'ipotesi di una ripartenza differenziata per macro aree, a seconda della diffusione del Covid-19. Le scuole, e questa sembra una delle poche certezze, resteranno chiuse anche a maggio. Lo dice la ministra per l'Istruzione Azzolina che guarda già alla riapertura a settembre.

Il virus è contagioso "anche prima dei sintomi", ribadisce oggi l'infettivologo Rezza, mentre l'Istat diffonde dati, seppur parziali, dei morti complessivi in Italia dal 1 marzo al 4 aprile. Su un campione "non rappresentativo a livello nazionale" di 1.689 Comuni, l'aumento dei decessi rispetto alla media 2015-2019 è di "almeno" il 20%. I morti a Bergamo sono quintuplicati nel periodo in esame, triplicati a Brescia. Sul fronte economico, il Parlamento europeo ha aperto all'utilizzo del Mes, detto sì ai Recovery Bond, bocciando invece i Coronabond. Bankitalia, nel frattempo, certifica che il Pil italiano nel primo trimestre 2020 è sceso del 5%. 

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