Coronavirus Italia, Iss: "Sale l'età media. Più contagi in famiglia"

Il monitoraggio Iss-ministero Salute relativo alla settimana 7-13 settembre. "Possibile un maggiore impegno per il sistema sanitario"

Personale sanitario

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Roma, 18 settembre 2020 - In Italia si osserva un "lento e progressivo peggioramento dell'epidemia di Sars-Cov-2, sebbene con un andamento più contenuto rispetto a quello osservato in altri Paesi europei". Lo rileva il monitoraggio Iss-ministero Salute, relativo ai giorni dal 7 al 13 settembre. Anche in questa settimana si rileva una "trasmissione diffusa del virus su tutto il territorio nazionale - si legge -, che provoca focolai anche di dimensioni rilevanti e spesso associati ad attività ricreative che comportano assembramenti e violazioni delle regole di distanziamento fisico sia sul territorio nazionale che all'estero". Sono stati riportati complessivamente "2397 focolai attivi, di cui 698 nuovi", si legge nel report, che specifica che "entrambi sono in aumento per la settima settimana consecutiva". Si sottolinea, inoltre, "un sempre maggiore impegno dei servizi territoriali nelle attività di ricerca dei contatti che sono riusciti finora a contenere la trasmissione locale del virus".

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In quasi tutte le Regioni si osserva un aumento del tasso di occupazione dei posti letto dedicati sia in area medica che in terapia intensiva. A livello nazionale il tasso di occupazione in area medica è aumentato dal 2% al 4%, rispetto al periodo 17-30 agosto 2020, mentre il tasso di occupazione in terapia intensiva dal 1% al 2%, con valori superiori al 5% per alcune Regioni. "Sebbene, non siano ancora stati identificati segnali di sovraccarico dei servizi sanitari assistenziali - si legge - la tendenza osservata potrebbe riflettersi in un maggiore impegno".

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Nelle due ultime settimane si è osservato un "aumento significativo dell'età mediana alla diagnosi - aggiunge il report -. Questo è probabilmente dovuto ad una trasmissione dalla popolazione più giovane a quella più fragile o anziana, soprattutto all'interno della famiglia: questo si riflette in un maggiore impegno dei servizi ospedalieri". Il ministero della Salute, quindi, raccomanda di adottare "tutte le opportune precauzioni anche in ambito familiare".

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