Coronavirus, campi gioco nei cortili delle scuole. Idea del ministro, dubbi dei presidi

La Azzolina: a maggio nei giardini con mini-gruppi di massimo cinque bambini, a giugno i centri estivi. I piccoli dovranno rispettare le regole del distanziamento sociale. Il nodo dei protocolli di sicurezza

Coronavirus e bambini, ipotesi campi estivi nei cortili delle scuole

Coronavirus e bambini, ipotesi campi estivi nei cortili delle scuole

Roma, 29 aprile 2020 - A scuola d’estate. Non in aula, ovviamente, ma in cortili e giardini di scuole (oppure di oratori) per recuperare la dimensione della socialità attraverso i centri estivi. Potrebbe essere questa una delle ‘soluzioni’ messe a disposizione delle famiglie per transitare appieno nella fase due. Per la quale valgono sempre le regole di precauzione sanitaria, ma con l’obiettivo di stabilire, lentamente, una nuova normalità.

L’idea di mettere a disposizione gli spazi delle scuole è stata lanciata dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina che ieri ha partecipato, insieme ai ministri Catalfo e Spadafora, alla video conferenza convocata dalla ministra della Famiglia Elena Bonetti insieme ai rappresentanti di Comuni, Province e città metropolitane. All’incontro anche il presidente della società italiana di pediatria Alberto Villani che fa parte del comitato tecnicoscientifico che affianca il governo nella gestione dell’emergenza.  Anche i presidi fanno sentire la loro voce: bene l’idea di usare gli spazi esterni delle scuole in estate, ma con "rigidi protocolli di sicurezza".

Il piano infanzia ha un duplice obiettivo: offrire ai minori delle attività educative, poiché prima di settembre non torneranno a scuola, e sostenere i genitori quando ritorneranno al lavoro. Si comincerà già a maggio con attività, in piccoli gruppi, nei parchi, poi, da giugno dovrebbero iniziare i centri estivi con un punto fermo: i minori, in qualsiasi luogo saranno ospitati, dovranno rispettare al massimo le regole del distanziamento sociale, per tale ragione la prima ipotesi formulata è che saranno divisi in piccoli gruppi: 4 o 5 con un educatore.

"All’incontro ho comunicato la possibilità di mettere a disposizione, questa estate, i cortili e i giardini delle scuole. Da affidare a personale esterno – ha detto la Azzolina –. Saranno esclusi naturalmente gli istituti scolastici impegnati nei lavori di edilizia che stanno partendo e che sono necessari in vista di settembre". Per la ministra "servono cautela e responsabilità" e, certo, si tratta di "un puzzle difficile da comporre, ma con le giuste precauzioni si possono ipotizzare soluzioni di buonsenso" perché "la dimensione dello stare con i coetanei in spazi aperti e facendo attività motoria è centrale per il benessere psicofisico dei bambini. Pertanto, la scuola non rinuncerà a fare la propria parte".

La ministra Catalfo, intanto, valuta "l’ipotesi di usare il bonus babysitter anche per il pagamento dei centri estivi". Antonello Giannelli, che guida l’Associazione nazionale presidi, osserva che usare spazi delle scuole per attività ludico-motoria "da parte dei bambini in tenera età potrebbe consentire loro di riappropriarsi della dimensione relazionale tra pari" che è "determinante per lo sviluppo psicofisico". Ma, attenzione, "è necessario – conclude Giannelli – definire a monte rigidi protocolli di sicurezza ed escludere a priori ulteriori responsabilità e incombenze a carico dei dirigenti delle scuole e del personale scolastico".

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