Coronavirus in Italia, Ricciardi: "Ridimensionare l'allarme"

L'esperto dell'Organizzazione mondiale della Sanità e consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza: "Le mascherine non servono a proteggere le persone sane". Il governatore lombardo Fontana: "Poco più che un'influenza"

Coronavirus, Walter Ricciardi e Angelo Borrelli in conferenza stampa (Ansa)

Coronavirus, Walter Ricciardi e Angelo Borrelli in conferenza stampa (Ansa)

Roma, 25 febbraio 2020 - Nuove rassicurazioni arrivano dagli esperti sul coronavirus in Italia, anche se in queste ultime ore sono arrivate notizie di ulteriori contagi. "Dobbiamo ridimensionare questo grande allarme, che è giusto, da non sottovalutare, ma la malattia va posta nei giusti termini: su 100 persone malate, 80 guariscono spontaneamente, 15 hanno problemi seri ma gestibili in ambiente sanitario, il 5% è gravissimo, di cui il 3% muore. Peraltro sapete che tutte le persone decedute avevano già delle condizioni gravi di salute". Così Walter Ricciardi dell'Oms, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, in conferenza stampa alla Protezione civile a Roma.

Le mascherine

"Le mascherine non servono a proteggere le persone sane", ha sottolineato Ricciardi, spiegado che "servono a proteggere le persone malate" e "i sanitari". Quelle di garza che vanno a ruba, ha detto Ricciardi, "servono come misura di precauzione. Quelle sofisticate, che hanno dei filtri, servono a proteggere gli operatori sanitari".

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I tamponi

"In Italia, dopo i primi casi di Roma gestiti in maniera antologica, c'è stata una frammentazione" nell'azione contro il coronavirus, con "regioni che facevano tamponi ad asintomatici e altre ai contatti". Lo ha detto Walter Ricciardi, membro dell'Oms e consulente del ministro della Salute. "In questo modo - ha spiegato - si è persa l'evidenza scientifica. L'Oms dice che bisogna fare i tamponi solo ai sintomatici e a coloro che sono stati in determinate zone", ha aggiunto ricordando che "la Francia ha fatto 300 tamponi, noi 4.000, e il Regno Unito 6.000, ma con una metodologia e seguendo un protocollo rigoroso".

Fontana: "Poco più di un'influenza"

Anche il presidente della Lombardia, la Regione dove si è registrata finora la stragrande maggioranza dei casi, vuole rassicurare. "Cerchiamo di sdrammatizzare - è l'invito di Attilio Fontana - è una situazione senz'altro difficile, ma non così tanto pericolosa: il virus è molto aggressivo nella diffusione ma molto meno nelle conseguenze. È poco più di una normale influenza e questo lo dicono i tecnici".