Coronavirus, il virologo Palù: "Da tre giorni la curva è stabile"

L’analisi della seconda ondata: "La crescita esponenziale sembra si sia arrestata, però non abbassare la guardia"

Migration

"Gli ultimi dati mostrano una tendenza alla stabilizzazione della curva in atto". Così Giorgio Palù, già presidente della Società Europea di Virologia.

Professore, possiamo dire che si è esaurita la fase di crescita vertiginosa dei contagi?

"Occorre essere cauti, di fatto la curva si sta leggermente appiattendo da tre giorni".

Come evolve questo appiattimento?

"Siamo partiti dal primo ottobre con l’1% di soggetti con tamponi positivi tra i nuovi testati. Siamo saliti fino al 20 e adesso siamo al 16%. La curva flette. Tra quanti sono attualmente positivi al Sars-Cov-2 abbiamo lo 0,5% in Rianimazione, che diventa un 5,5% se consideriamo anche i degenti nei reparti di area medica, mentre il rimanente 94-95% si trova a casa. Si può cogliere dunque una stabilizzazione anche nella curva dei ricoveri".

Coronavirus oggi in Italia, il bollettino dei contagi del 6 novembre

Questo trend è sufficiente?

"Ecco, qui dobbiamo stare attenti. Alcuni giorni sono poco indicativi. Oltre all’indice di trasmissione Rt, è indicativo il tempo di duplicazione dei casi. Eravamo arrivati al raddoppio in dieci giorni, ora siamo arrivati a 15-16 giorni, sembra quindi che si stia arrestando la fase di crescita esponenziale".

Quindi lo stop alla crescita esponenziale è un effetto del Dpcm?

"Ancora presto per affermarlo, sono piuttosto le persone che hanno paura, e si muovono meno, gli anziani non escono nemmeno più di casa, le mascherine sono state imposte dovunque. Ancora ieri tuttavia sui mezzi pubblici si consentiva il 90% di capienza. Oggi quella misura, con senso di responsabilità del governo, viene portata al 50%".

Il lockdown rimette l’economia in ginocchio. Lo stop a bar e ristoranti costa tre miliardi

Un segnale dunque c’è.

"Si deve consolidare questa tendenza alla stabilizzazione. Guardiamo quella curva, che tende leggermente a deflettere dall’andamento esponenziale negli ultimi tre giorni, e aspettiamo una settimana o due per vedere come evolve".

Intanto che cosa abbiamo imparato?

"Abbiamo capito che in aggiunta alle misure note occorre evitare quei sovraffollamenti che dicevamo prima, all’interno dei mezzi di trasporto, o certi assembramenti davanti ai locali pubblici. Un’altra lezione è stata quella di aumentare la disponibilità di letti in Terapia intensiva. Dovremmo poi offrire ai medici di Medicina generale delle linee guida di trattamento a domicilio, perché non tutti i malati ricoverati in ospedale sono così gravi, alcuni hanno sintomi lievi che potrebbero essere controllati a casa. Questa battaglia si combatte sul territorio. In certi casi, anche con qualche linea di febbre, abbiamo soggetti che si possono curare con eparina, cortisone, antinfiammatori, senza necessariamente spostarli in ospedale. E in conclusione, salvaguardiamo sempre gli anziani. In marzo all’interno delle case di riposo si sono creati dei focolai mortiferi. Ci sono errori da non ripetere".