Mercoledì 24 Aprile 2024

Coronavirus, il Sis118: "Visiere obbligatorie nella fase 2"

Il presidente Mario Balzanelli scrive a Conte: "Uno scudo indispensabile, protegge anche gli occhi"

L'area tende della 118 Covid-19 station all'ospedale  Covid 'S. Giuseppe' di Taranto

L'area tende della 118 Covid-19 station all'ospedale Covid 'S. Giuseppe' di Taranto

Roma, 24 aprile 2020 - Nella vita di prima l’abbiamo vista dal dentista. Oggi hanno cominciato a indossarla i farmacisti, tra i lavoratori più a rischio nella pandemia. Ma ora la visiera paraschizzi diventa un caso politico. Il presidente del Sis 118 (Società italiana sistema 118) Mario Balzanelli – il primo a indicare ormai molto tempo fa la via delle cure immediate e fuori dagli ospedali per contenere il contagio – ha appena scritto al premier Giuseppe Conte e al ministro della Salute Roberto Speranza chiedendogli di renderla obbligatoria per tutti i cittadini. Convinto che sia uno scudo indispensabile per affrontare la fase 2, insomma per tornare là fuori, nel mondo. "Uno scudo ampio e impermeabile, efficace protezione degli occhi del naso e della bocca", lo definisce.

Già, perché per molto tempo concentrandoci sulle mascherine c’eravamo quasi dimenticati che anche gli occhi sono un veicolo di infezione. "Porta d'ingresso e d'uscita", l'ha definita l'Iss, quando il virus è stato isolato nelle lacrime. Mentre l'ultimo accordo sulla ripartenza prevede mascherine a singhiozzo - dipende dalla distanza, anche il governo ha ben chiaro che non si trovano, soprattutto a prezzi accettabili - Balzanelli propone addirittura il raddoppio delle protezioni, con la visiera indossata sopra. Spiega: “Le due cose devono andare insieme. Al 118 di Taranto tutti gli operatori hanno seguito queste regole e non abbiamo avuto finora casi di contagi, anche se abbiamo curato decine e decine di pazienti positivi”.

Certo che indossare la maschera facciale potrebbe creare un qualche imbarazzo... “Vero - riconosce - ma qui il problema è sopravvivere a Covid. In attesa dei vaccini e soprattutto di terapie mirate. Se vogliamo ripartire dobbiamo essere intelligenti, capaci di prevenzione efficace. Le mascherine chirurgiche non proteggono davvero. Intanto perché non coprono gli occhi. E poi perché il virus passa. Per questo occorre uno scudo di plastica”.

Ma siamo sicuri che si trovi facilmente in commercio? “Dobbiamo uscire dalla logica della difficoltà di deperire - protesta il capo del Sis118 -. Le compreremo dall’estero o chiederemo alle nostre aziende di produrle. Ma insisto: ogni cittadino, bambini compresi, deve avere la sua visiera paraschizzi. Che fra l’altro non è monouso, si sanifica facilmente e rimane. Non è come la mascherina  che va sostituita di continuo. In rete si vendono a 5, 10 euro,sono  accessibili. Lo Stato e la Finanza dovrebbero bloccare i prezzi, questa è la prima misura che chiederei dopo l’obbligatorietà”.

All’altro capo d’Italia Paola Pedrini, segretaria del Fimmg - la federazione dei medici di famiglia – nella trincea della  Lombardia, riconosce: “Sicuramente la visiera indossata insieme alla mascherina  è una protezione adeguata. Ma il problema è che non ne arrivano poi così tante. Sui kit completi continuiamo ad essere messi veramente male. L'equipaggiamento completo deve comprendere tuta integrale o  sovracamice con copricapo e sovrascarpe, guanti, mascherina, occhiali o maschera facciale. Il più introvabili? Tute e camici”.